Cosa importa se è finita, che cosa importa se ho la gola bruciata o no? [una amara splendida giornata a Rocca di Papa]

Cosa scrivere? Da che punto partire?
Spesso il modo migliore è partire dalla fine: la Borgata ha perso 4-1 in casa dei Canarini Rocca di Papa ed è sprofondata in terzultima posizione. Proprio quando il gioco stava migliorando e le vittorie (ad esempio contro il Monteporzio) stavano tornando.
Terzultima posizione significa play-out contro la Polisportiva Ciampino.
Il dato in sé è implacabile. Dopo un campionato che, come si dice in gergo, è stato tiratissimo, in cui la squadra (davvero) non si è mai risparmiata, giunge la scure implacabile dell’ulteriore prova da dimostrare nell’ancor-più-ultima-giornata, peraltro contro dei rivali con cui la Borgata non ha ottimi trascorsi.
Per chi volesse rileggere i precedenti scontri col Ciampino, può farlo a questo link: https://www.longolocammino.it/search?q=polisportiva+ciampino.

Stop that train: I wanna get… off
Domenica il clima era quello delle grandissime occasioni: la squadra di Rocca di Papa (Canarini Rdp) aspettava questo scontro per laurearsi campionessa della Prima Categoria ed approdare al campionato di Promozione, il gradino successivo del dilettantismo.
Partiamo con un pullman come quando si va in gita scolastica e i prof fanno l’appello [abbiamo fatto pure quello]. Cinquanta magliette granata salgono diligentemente sul pullman in direzione Campi d’Annibale: troviamo il paese intero sui gradoni dello stadio del Rocca di Papa e un numero piuttosto ingente di forze dell’ordine.

Una volta arrivati, nonostante fossimo consci di essere in netta minoranza, e che già gli avversari si stessero preparando mentalmente alla vittoria, ho percepito che il clima fra di noi fosse quello di esserci. (Heidegger ora pro nobis).

Che, in un certo qual modo, la Borgata poteva farcela, poteva dire la propria in un campo complicato, all’ultima giornata di un campionato complicatissimo.

Il primo tempo dà l’illusione che la Borgata potesse davvero, con un inatteso coup de théâtre contro la prima della classe, affermare il proprio gioco: al 6′ Mascioli (Moreno) calcia una punizione delle sue ma il portiere dei Canarini riesce a prendere l’imprendibile e deviare in angolo.
E, come in quelle storie in cui niente deve andar bene dall’inizio alla fine, anche i calci d’angolo della Borgata (marchio di fabbrica delle tattiche di mister Amico) non vanno bene fin dall’inizio.
Due minuti dopo l’attacco dei Canarini fa vedere la sua potenza e per poco la gialla non passa in vantaggio due minuti dopo la punizione di Mascioli.
Al 15′ il gol del centravanti arriva davvero. La gialla continua a spingere e la Borgata è in difficoltà: ha accusato il colpo e, sebbene provi a reagire, gli avversari non cedono terreno. Gli affondi dell’attacco canarino riescono a divorare metri del centrocampo granata (Cassatella ci manchi!).

A metà primo tempo i nostri sembrano aver accusato così tanto il colpo che i Canarini si limitano a gestire gli errori che la Borgata commette a centrocampo: così, si soffre ancora di più, sia in campo che sugli spalti. Voci incontrollate (alias Tuttocampo) dicono che l’Oir stia vincendo contro il Trigoria. A un certo punto (attorno al 40′) viene aggiornato il risultato su 1-10 per il Trigoria. ¡Mentirosos!
Cerchiamo il conforto di Rizzotto, presente al campo dell’Oir per aggiornarci sul risultato dell’altra gara importantissima in chiave salvezza: gli ingegneri stanno vincendo.
Al 36′ Colavecchia, neanche lui sa come ha fatto, riesce a sventare il possibile raddoppio dei Canarini. Il fortino granata è sotto attacco da ogni lato.
Quarantacinquesimo. Il Direttore di gara manda tutti negli spogliatoi: i nostri restano in panchina guidati da mister Amico. Il clima è rovente, e non solo per le scottature che ci siamo presi sui gradoni.


Nella ripresa la gialla dilaga: al dodicesimo Piccardi viene saltato dal 18 locale che serve per il centravanti e batte Capostagno. Un errore a centrocampo al 16′ regala un’azione d’attacco per i canarini che ne approfittano subito: 3-0. Dieci minuti dopo Mascioli (Moreno) commette una fin troppo grande leggerezza (non da lui) a centrocampo e regala il contropiede ai Canarini: pallonetto dell’11. 4-0.

L’Oir vince. Il Nuova Lunghezza anche, vince anche il Ciampino. Lo spettro dei play-out.

Ferma il treno: voglio scendere.
Stop that train: I wanna get… off
È vero che “non c’è partita, sconfitta né diffida” che ci possa tenere lontano dalla borgata, ma anche il morale comincia a vacillare. In campo i nostri provano a destarsi ma la salita è fin troppo impegnativa: mancano meno di 20 minuti e siamo sotto di quattro gol.
Al 36′ Cicolò tenta un tiro dalla linea mediana che fa sognare tutti per una frazione di secondo. Un lampo, un fulmine a ciel sereno, un guizzo.
Poi il gol arriva davvero, il gol della bandiera: Soru insacca mentre la squadra locale sembrava essersi distratta per un secondo e anche il tifo non se ne accorge davvero. Sul pullman di ritorno c’è stato qualcuno che ha negato il gol fino alla fine.

Play-out.
Arriverà il Ciampino a casa della Borgata, al ‘Vittiglio’, e sarà uno scontro fino all’ultimo secondo, fino all’ultima goccia di sudore per rimanere in Prima Categoria.

Torniamo a casa. Tristi perché ci sarà ancora un’altra gara, infelici perché ci sarà ancora un’altra prova da dimostrare ma con la «gola bruciata» e con la consapevolezza che c’è ancora speranza.

Personalmente non riuscirò ad esserci, e questo è un rammarico grande,  per impegni familiari che giungono una volta nella vita come la comunione della prima nipote.

Il rammarico è ancor più grande perché quella di Rocca di Papa è stata davvero l’ultima per me spettatore: se l’anno scorso era in forse, quest’anno il trasferimento è sicuro e alla ripresa del campionato non ci sarò.
Mi mancherà, la Borgata.
Mi mancheranno i gradoni del Pro Roma.
Mi mancherà avere «la gola bruciata».
Mi mancherà incontrare casualmente mister Amico all’incrocio con Via Grotta di Gregna in motorino.
Mi mancheranno gli urli che chiedono: «A che minuto stamo, professò?!».

La Borgata vincerà!

Cosa importa se è finita?
E cosa importa se ho la gola bruciata, o no?
Ciò che conta è che sia stata
Come una splendida giornata…

Ultima giornata di campionato | Prima Categoria Laziale | Girone G

Per quanta polizia, carabinieri (c’era pure la protezione civile, a
far che non è dato sapere) c’erano, andare a chiedere le liste delle due
squadre all’arbitro era piuttosto difficoltoso. Ho provato ma il
tabellino, stavolta, sarà solo dei nostri con i numeri dei Canarini per
ammoniti e gol. Anche i titolari della Borgata non sono scritti in ordine numerico come al solito.

CANARINI RDP – BORGATA GORDIANI 4-1

BORGATA GORDIANI: Capostagno, Caporalini, Piccardi, Colavecchia (35’st Barsotti), Chimeri, Mascioli M. (7’st Cultrera), Mascioli F., Pompi (24’st Soru), Di Stefano (24’st Ciamarra), Cicolò, Marku (1’st Seydi).
ALLENATORE: Fabrizio Amico.
ARBITRO: Matteo Altobelli (Frosinone).
NOTE: AMMONITI: 17’pt 9 Rdp, 15’st 3 (Rdp), 18’st 10 (Rdp), 42’st Mascioli M. (BG), 44’st 13 (Rdp). Angoli: Borgata Gordiani 3 – 7 Canarini Rocca di Papa. Recupero: 0’pt – 2’st.

Corri, Borgata! Pompi e Mascioli stendono il Monteporzio (2-1)

Chi se la ricorda la partita d’andata in casa dell’Atletico Monteporzio?
Sfortunatamente sugli spalti eravamo in pochissimi ma non è stata una domenica positiva. Iniziata male e terminata peggio: 0-2 e senza una reazione vera da parte granata.
Ma oggi è andato in scena tutto un altro spettacolo e gli undici di mister Amico hanno conquistato una vittoria importantissima.

Ma riavvolgiamo il nastro.

Il primo gol arriva al settimo minuto del primo tempo ma nessuno l’ha visto. Cioè: sappiamo che Pompi ne è stato l’autore ma un attimo prima erano giunti dei Borghetti in dono per tutti i presenti sui gradoni. Il tempo di una torsione del busto verso i bicchierini di plastica, che contenevano la necessaria benzina per la giusta e animosa prosecuzione del tutto, e la Borgata va in vantaggio.

Clamoroso al Vittiglio!

L’inizio è scoppiettante: Marku e Di Stefano sono letteralmente due furie che non riescono, in nessun modo, ad essere fermate dalla difesa del Monteporzio. Più d’una volta l’11 granata tenta di incornare il pallone per trafiggere De Angelis ma non ci riuscirà mai, sfortunatamente. 
Otto minuti dopo l’arbitro indica il dischetto: è rigore.
Dice: Ma per chi?
Dice: Oh! È rigore per noi!

In un attimo sembra di assistere alla scena in cui Fantozzi è costretto a lasciare la visione di Inghilterra-Italia per andare a vedere il film cecoslovacco (ma coi sottotitoli in tedesco) in cui il commentatore radiofonico inizia ad urlare tutte le parti del corpo colpite dal pallone dicendo «erano centosettantanni che non si vedeva un inizio così scoppiettante dell’Italia».
 

Mascioli (Moreno) trasforma il rigore e va a -2 da Pompi nella classifica marcatori di quest’anno.
La Borgata continua a spingere senza sosta e il Monteporzio sembra rintronato: fino al 25′ della prima frazione di gioco la squadra di Tripodi non riesce ad organizzarsi per una pur minima reazione. Al 37′ ancora un guizzo del duo Marku-Caporalini: il 2 tenta un tiro-cross ma non riesce a cogliere prontamente Di Stefano.
Gli undici granata sembrano non volersi più fermare e cercano il terzo gol con tutte le forze. Ma proprio mentre la squadra spinge, arriva l’unica distrazione difensiva della Borgata: ne approfitta Confaloni che accorcia le distanze al 44′ del primo tempo.

Certo: andare in vantaggio sul 2-0 al termine della prima frazione di gioco sarebbe stato ottimo per il morale, ma – come dice il proverbio – «il diavolo ci ha messo la coda» e ora è la Borgata a dover dimostrare, di nuovo, quanto vale. Come se non lo avesse già dimostrato abbastanza contro una delle prime della classe del girone.

Il primo quarto d’ora della ripresa è tutto biancorosso: la squadra di Tripodi spinge ma la Borgata sa soffrire e chiudersi a dovere. Niente distrazioni: c’è solo la volontà di serrare ogni pertugio che possa portare al potenziale gol del pareggio.
La tensione che c’era sugli spalti era tale che di appunti – francamente – ne ho presi pochi: il fortino granata ha resistito fino all’ultima vera occasione del Monteporzio (al 32′), poi gli schemi sono saltati.

La Borgata riesce a sfruttare ogni benedetto contropiede: ogni varco lasciato dagli ospiti è un’autostrada per Piccardi e Soru. Proprio capitan Piccardi al 40′ riesce a macinare chilometri e ad arrivare all’altezza della linea mediana, la difesa del Monteporzio è sfilacciata, c’è solo il portiere davanti a lui, sopraggiunge Proietti dalla destra che tira a portiere battuto. Dovrebbe essere gol ma un centesimo di secondo dopo aver visto la rete gonfiarsi, l’arbitro alza il braccio: fuorigioco, gol annullato. Non sappiamo cosa abbia detto Proietti, ma l’arbitro gli mostra il rosso diretto.
Borgata in 10.
Sisifo ce fa un baffo.

È ancora assedio Monteporzio e, ancora una volta, è una grande Borgata a resistere e ripartire.
Al 43′ Cultrera si mangia un gol dopo aver controllato la palla con la faccia (Sparwasser, ora pro nobis) ma la partita è ancora lunga.
Attorno al 50′ l’arbitro indica altri tre minuti addizionali di recupero arrivando ad otto totali: nel frattempo il Monteporzio perde la testa e resta in 9

Mancano due giornate, l’ultima fuoricasa contro la prima in classifica. In tre punti sono racchiuse sei squadre che si giocano la permanenza in Prima Categoria. 

Hic manebimus optime!

 

Il tabellino della ventottesima giornata di campionato | Prima Categoria Laziale | Girone G

BORGATA GORDIANI – ATLETICO MONTEPORZIO 2-1
MARCATORI: 7’pt Pompi (BG), Rig. 15’pt Mascioli M. (BG), 44’pt Confaloni (AM).
BORGATA GORDIANI: Pagano, Caporalini (20’st Capostagno), Piccardi, Pompi, Chimeri, Colavecchia, Di Stefano (34’st Soru), Mascioli F., Cicolò (28’st Cultrera), Mascioli M. (31’st Seydi), Marku (28’st Proietti). PANCHINA: Minotti, Segatori, Ciamarra, Martucci. ALLENATORE: Fabrizio Amico.
ATLETICO MONTEPORZIO: De Angelis, Bonamici (1’st Gagliassi), Torregiani, Brunetti (28’pt Laurenzi), Cupellini, Bono, Stornaiuolo, Tiberi, Composto, Kammou (37’st Lucci), Confaloni. PANCHINA: Litterio, Calicchio, Vasari, Schiavoni, Casale, Terenzio.
ALLENATORE: Domenico Tripodi 
ARBITRO: Matteo Altobelli (Frosinone)
NOTE: ESPULSI: Proietti (BG) al 44’st; al 47′ espulso per doppia ammonizione Confaloni (AM). Contrariato, ha dato uno schiaffo al cartellino facendolo cadere dalla mano dell’arbitro che lo stava mostrando al giocatore; al 48′ eslpulso Tiberi per doppia ammonizione (AM).  
AMMONITI: 26’pt Pompi (BG), 15’st Di Stefano (BG), 17’st Composto (AM), 31’st Pagano (BG) per perdita di tempo, 38’st Cultrera (BG), 41’st Tiberi (AM), 42’st Seydi (BG).
ANGOLI: Borgata Gordiani 2 – 3 Atletico Monteporzio.
RECUPERO
: 2’pt – 5′ più 3′ addizionali indicati al 50′ (dunque 8 in totale secondo tempo).

Il destino fantozziano continua a perseguitare la Borgata [ma quanto cuore!]

Ve la ricordate la nuvola di Fantozzi? Prendo in prestito le parole di Villaggio per poter descriverla correttamente: «ogni impiegato ha la sua nuvola personale: sono nuvole maligne che stanno in agguato anche quattordici mesi ma quando vedono che il loro uomo è in ferie o in vacanza gli piombano sulla testa scaricandogli addosso tonnellate di pioggia fitta e gelata».
La prima apparizione del nuvolone dell’impiegato compare proprio nella prima pellicola della saga (Fantozzi) durante la memorabile partita tra “scapoli e ammogliati”.
La stessa nuvola, fatte le debite differenze, piomba sul destino della Borgata ad ogni partita di campionato e ogni volta che le cose sembra che stiano mettendosi non dico bene ma dignitosamente per i nostri.

Al ‘Vittiglio’ arrivano gli undici del Castelverde: primi in classifica con più di sessanta gol fatti e neanche venti subiti, sempre a pieni punti nelle ultime settimane, ultima sconfitta in casa contro il G. Castello l’11 febbraio. 

I primi dieci minuti sono molto duri e il Castelverde prova a mostrarsi subito minaccioso ma il fortino granata regge: al 9′ Capostagno respinge di piede su iniziativa di Silvestri, pochi minuti dopo è ancora il 10 ospite a farsi vedere fortunatamente senza successo. La Borgata prova a reagire ma non riesce a risultare minacciosa per la difesa avversaria. Ci pensa ancora una volta il Castelverde al 22′, su sviluppo di un calcio d’angolo, a far tremare la difesa gordiana: in qualche modo il pallone viene respinto e calciato fuori dall’area piccola. Al minuto successivo la partita viene sbloccata: Campisano salta Piccardi e cavalca verso la fine del campo, tende il cross a cercare Silvestri che, a tu per tu con Capostagno, insacca lo 0-1.

Colpo di reni granata. Dopo il gol subito la Borgata si desta: al 31′ Mascioli (Moreno) calcia una punizione delle sue dalla linea mediana ma finisce fuori di un nonnulla, un minuto dopo Cicolò prende il palo interno a portiere battuto ma la palla non entra e torna tra i piedi di un difensore ospite. 

[Inizia ad addensarsi la nuvola fantozziana, nel frattempo]

Al 34′ la Borgata pareggia con un gol di Mascioli (Francesco) ma, dato l’incedere fantozziano della gara, l’arbitro non concede subito il gol fischiando a causa di un fallo di mano (da parte di un difensore del Castelverde) verificatosi in area. L’esultanza si strozza come i singulti dei bambini a cui il bulletto gli ha tolto dalle mani le goleador alla frutta. Si forma il classico capannello attorno all’arbitro e poi, il signor Lattanzio, dopo un consulto freudiano con se stesso – evidentemente – sebbene accerchiato, concede il gol del pareggio ai granata.

Apriti cielo, squarciati mare.

Il Castelverde protesta vibrantemente (per cosa, poi, non s’è ben capito): il mister entra in campo proferendo, facile da immaginarsi, espressioni ingiuriose. L’arbitro gli mostra il cartellino: rosso diretto.
Neanche dieci minuti dopo Cicolò, lasciato solo, riesce a coordinarsi per il cross a cercare la testa di Di Stefano ma il 7 riesce solo a sfiorare la palla offertagli dal capitano.

La ripresa è la rappresentazione della realtà fantozziana.
Dopo sei minuti, Musci riesce a cogliere una minuscola crepa nella difesa granata e insacca il vantaggio.
Un minuto dopo Marku, che ha macinato decine di chilometri durante la partita, coglie al volo l’imbeccata di Mascioli (Moreno) dalle retrovie: l’11 tenta il tiro, solo davanti al portiere, ma Giatti si tuffa sul pallone e respinge coi piedi. Una roba da film di Steven Seagal, vista da lontano. 

[Secondo temporale del nuvolone]

13′, punizione per gli ospiti, batte Di Giosa. La barriera a due si apre, inaspettatamente, Mascioli (Moreno) viene colpito dal pallone sulla schiena e la sfera compie una traiettoria che spiazza Capostagno.
Autogol. 1-3. 

[Tuoni e fulmini]

Al 16′, finalmente, la Borgata accorcia le distanze: punizione di Mascioli, incornata vincente di Chimeri.

Poi c’è stato tanto cuore granata: un sacrificio mai visto che ha messo a dura prova la prima della classe (se fosse entrato quel pallone di Cultrera per Di Stefano…) ma il risultato è impietoso e condanna ancora la Borgata alla sconfitta. 

Mancano quattro giornate e non tra le più facili: manca la partita contro l’Atletico Monteporzio, contro il Rocca di Papa e contro il G. Castello.

La grinta c’è, il sostegno fuori dal campo anche.
Conquistiamo la salvezza!
[E allontaniamo ‘sta nuvola…]

Il tabellino della ventiseiesima giornata di campionato | Prima Categoria Laziale | Girone G

BORGATA GORDIANI – CASTELVERDE 2-3

MARCATORI: 23’pt Silvestri (C), 34’pt Mascioli F. (BG), 6’st Musci (C), 13’st aut. Mascioli M. (BG), 16’st Chimeri (BG)

BORGATA GORDIANI: Capostagno, Caporalini, Piccardi (28’st Seydi), Mascioli M. (35’st Cultrera), Chimeri, Colavecchia, Di Stefano, Mascioli F., Cicolò, Pompi, Marku (35’st Proietti). PANCHINA: Pagano, Soru, Ciamarra. ALLENATORE: Fabrizio Amico.

CASTELVERDE: Giatti, Falasca, Ponzo, Campisano, Ansini, Valente, Vommaro, Di Giosa, Musci (20’st Corsetti), Silvestri (30’st Gaglio), Di Cataldo. PANCHINA: De Bernardo, Bruno, Colozzi, Orsini, Ochianu, Massari, Battaglia. ALLENATORE: Damiano Casarola.

ARBITRO: Francesco Lattanzio (Ciampino)

NOTE: ESPULSI: 35’pt mister Lattanzio (C) per proteste, a partita finita espulso Colavecchia (BG). AMMONITI: 35’pt Musci (C), 12’st Mascioli M., 44’pt Di Giosa(C), 4’pt Chimeri (BG), 36’st Valente (C), 41’st Seydi (BG). ANGOLI: Borgata Gordiani 0 – 9 Castelverde. Recupero 4’pt – 4’st.

«Ultimo tacco a Lunghezza»: ci pensa Cicolò a regalare la vittoria alla Borgata

Solitamente la domenica sera pubblico l’articolo dedicato alla giornata calcistica della Borgata Gordiani. È così anche oggi, 17 marzo 2024.
La partita in questione è lo scontro salvezza per eccellenza: Nuova Lunghezza – Borgata Gordiani.
È così anche oggi, dicevo, ma siccome solitamente scrivo sempre dei polpettoni illeggibili, stavolta non credo sia necessario dilungarmi troppo.

E non lo è per una motivazione semplicissima: ha segnato Cicolò al 39′ del secondo tempo.

Tutto quello che è successo prima e dopo è nettamente e decisamente superfluo.

Ve la ricordate la partita d’andata?
La Borgata la perse 2-3 in casa a causa di un vortice infaustissimo di sfortuna e ingenuità che, mescolate insieme, avevano fatto vincere una squadra tutt’altro che forte.
Era il momento più nero della stagione. 
Eppure anche oggi s’è temuta la beffa più volte ma, per fortuna, Capostagno ha preso tutto. Perfino un tiro a distanza ravvicinatissima su sviluppo di calcio d’angolo dei locali, su cui l’estremo difensore granata ci è arrivato come un portiere di pallamano: aprendo braccia, gambe e respingendo d’imperio. 

Ho preso appunti durante la partita, come al solito, per scrivere l’articolo. Ma stavolta penso sia superfluo scrivere altro: ha segnato Cicolò, ha segnato al 39′, ha segnato di tacco e ha beffato il Nuova Lunghezza. 

[E prima della partita, imbeccato da Zannini, aveva detto: “mi piacerebbe tanto segnare: lo spero”. Speralo sempre: facci sempre questi regali!]

Il tabellino della venticinquesima giornata di campionato | Prima Categoria Laziale | Girone G

NUOVA LUNGHEZZA – BORGATA GORDIANI 0-1

MARCATORI: 39’st Cicolò

NUOVA LUNGHEZZA: Vitali, Scacchetti (14’st De Luca), Boccuzzi (41’st Loi), Mollicone, Tassi, Fiorentini, Daraban (41’st Di Cosimo), Ciancola (29’st Delle Fratte), Centanni Daniele, Centanni Diego, Carinci (43’st Bongio). PANCHINA: Delfini, De Angelis, Lucci, Ottaviani. ALLENATORE: Alessandro Di Cosimo

BORGATA GORDIANI
: Capostagno, Caporalini, Piccardi, Mascioli M, Chimeri, Colavecchia, Di Stefano (29’st Ciamarra), Mascioli F, Cicolò, Pompi, Proietti (29’st Marku). PANCHINA: Barsotti, Soru, Cultrera, Chiarella.
ALLENATORE: Fabrizio Amico.

ARBITRO: Gioele Cascone (Roma2)

NOTE: AMMONITI: 27’pt Carinci (NL), 14’st Boccuzzi per tocco di mano (NL), 42’st Fiorentini (NL). ANGOLI: Nuova Lunghezza 4 – 3 Borgata Gordiani. RECUPERO: 1’pt – 3’st.

Pareggio a Ciampino: Seydi salva la Borgata e CapoSTOP para il rigore-beffa all’ultimo minuto [ma mister Amico è furioso]

* la foto non si riferisce alla partita contro il Ciampino ma alla prima giornata di campionato contro il Casal Bernocchi

Lo so: è venerdì 23, tra due giorni c’è Borgata Gordiani – Trigoria e questo post arriva in tremendo ritardo.

Eppure è stata una domenica da ricordare: di quelle da segnarsi sul calendario tanta è stata la partecipazione dei sostenitori granata. Tornare all'”Arnaldo Fuso” di Ciampino significa rievocare la bruttissima sconfitta giunta quasi al termine della stagione di Seconda Categoria 2022/2023, in cui la borgata perse 5-1.
A Ciampino succedono sempre cose strane: per quanto più uno possa battersi per allontanare i fantasmi della stagione passata, ecco che essi si ripropongono con una veemenza senza pari. E se lo scorso anno De Maio segnava il gol del vantaggio al 12′ del primo tempo, stavolta il gol arriva dopo 17 minuti. Cinque in più del precedente campionato, comunque entro i primi venti. Fossimo stati nella Grecia antica ci saremmo alambiccati su quale divinità ce l’abbia con la Borgata, ma siamo nel 2024 e la Prima Categoria sfugge ai bisticci tra Zeus e Atena. 

Il pregio di pubblicare questo scritto a cinque giorni dalla partita dà anche modo di riflettere attorno all’accaduto che ha portato in vantaggio il Ciampino: attorno al 17′ Soru commette un errore servendo il pallone all’avversario in maglia 20. De Maio tenta il tiro e Pagano si adopera per ricevere il pallone e trattenerlo ma qualcosa va storto: lo prende, gli scivola dalle mani, non lo riesce a bloccare e lentamente la sfera supera la linea di porta, adagiandosi nella rete della Borgata, alle spalle di un infelicissimo Pagano. A fine primo tempo chiederà poi il cambio con Capostagno, sostituizione che mister Amico esaudirà. In tribuna ci alambiccavamo sul perché della sostituzione ma la situazione era, purtroppo, abbastanza ovvia: Pagano aveva perso fiducia a seguito di quell’episodio e, dunque, aveva chiesto la sostituzione. Utilizzo queste righe per infondergli coraggio e per tranquillizzarlo sul fatto che la fiducia – da parte di chi sta dall’altra parte delle recinzioni – ce l’ha.

Dopo l’episodio del pallone non trattenuto da Pagano, il Ciampino vuole già amministrare il risultato: ogni fallo rappresenta un’occasione per perdere tempo; ogni arto dolente diventa un’operazione a cuore aperto; ad ogni interruzione di gioco vengono a formarsi i classici “capannelli” attorno all’arbitro. E il tempo scorre.

Il primo tempo, praticamente, è un gioco psicologico del Ciampino: perdere tempo, provare a farsi vedere dalle parti di Pagano e raddoppiare il risultato. La Borgata alla mezz’ora è “sotto botta”: andare sotto contro il Ciampino (penultimo in classifica), nel medesimo campo dello scorso anno e, peraltro, con un gol segnato dallo stesso avversario, è un boccone non facile da mandar giù. E il tempo scorre.

Il reparto offensivo granata si desta solamente attorno al 35′: Chiarella prova il tiro dalla distanza ma l’estremo difensore (in tutto uguale a Jean François Gillet, se non fosse per l’altezza) è attentissimo e para il tentativo del nostro; un minuto dopo sono di nuovo i nostri a farsi avanti ma senza risultato. Alla fine del primo tempo il Ciampino riesce a conquistare ben tre punizioni da posizioni interessanti e, spesso, appena fuori dall’area di rigore: sui gradoni temiamo il peggio anche se esorcizziamo cantando.

La ripresa è tutta un’altra storia: la Borgata entra in campo col piglio granata, decisa a non essere nuovamente il “convitato di pietra” della partita contro il Ciampino. Per mezz’ora la squadra granata tiene palla, corre sulla fascia, costruisce ma, come al solito quest’anno, senza concludere. Ufficio complicazioni cause semplici.
E il tempo scorre…

E stavolta scorre inesorabilmente davvero: in un battito di ciglia siamo al 33′ della ripresa, Mascioli (Moreno) è stato espulso per proteste (da questo punto di vista la squadra deve crescere molto…)  e il risultato è ancora inchiodato sull’1-0 per i locali, nonostante le iniziative granata e gli angoli che si sta guadagnando il reparto d’attacco, cercando ogni occasione buona per poter pareggiare i conti. Proprio al 33′ è da segnalare il calcio d’angolo di Pompi: un tiro (altro che cross!) che di un nonnulla non riesce ad entrare e poter siglare il pareggio.

Una manciata di minuti dopo arriva l’ormai insperato gol granata: Mascioli (Francesco) batte il calcio d’angolo, Samba è lasciato da solo all’interno dell’area e ha il tempo di guardare il pallone che gli stava per spiovere sulla testa, coordinarsi, incornare perfettamente il pallone e battere Marino.

La beffa stava per arrivare quattro minuti dopo: l’arbitro ravvede il fallo in area di Capostagno ai danni di Rosadini e indica il dischetto.

Ma come rigore?
Eh, ao: rigore..
Dai, ma te pare! Ma che senso c’ha al 42′
Ma che te devo dì…
E pure se t’o dicessi che t’o dico a fa…

Rigore.
Pensi alla classifca: ai – potenzialmente – 14 punti del Ciampino e allo scivolare di nuovo in basso della Borgata; a tutti i gol divorati a un passo dalla porta e a tutti quelli che, invece, la squadra ha subito per errori difensivi (citofonare Capostagno – due volte – contro la Magnitudo); a tutte le partite che verranno e che va a capì come andranno.

L’arbitro fa sistemare, nel frattempo, gli atleti dietro la linea dell’area.
Fischia.
E Capostagno para!

Quello che è successo dopo, francamente, non lo ricordo tanto era l’entusiasmo. L’arbitro ha fischiato al 48′ e sono dovuto andare via subito per tornare a casa.

All’uscita ho visto mister Amico che si sistemava lo zaino sulle spalle: vado incontro a lui allargando le braccia, raggiante, urlandogli: «Mister!! Pareggio!!». Anche se mi stringe la mano e mi abbraccia non sembra essere positivo: «Non sono così felice».
Quattro parole prima di andarsene.

A mente fredda, c’è poco da gioire: un pareggio strappato all’ultimo contro la penultima in classifica, un attacco che non riesce a segnare, gli errori che vengono pagati tutti e con gli interessi. C’è poco da esser felici: ha ragione il Mister.

E poteva andare anche peggio: Samba avrebbe potuto non segnare, il rigore avrebbe potuto essere trasformato in raddoppio. E allora te salüdi morale e squadra. Sarebbe stata davvero una catastrofe.

Torni a casa in fretta perché hai ospiti a cena e devi finire di
preparare.
Sei senza voce e talmente stordito da tutto quello che è
successo in poco più di novanta minuti che ti gira la testa.
Tornare da
una partita della Borgata è come rivedere quel tuo amico, quello con cui
ogni tanto ti piace sederti ad un tavolo di un bar davanti ad una birra
o ad un bicchiere di rosso, e ridere insieme. Quello per cui torni a
casa con la testa un po’ tra le nuvole.
Senza farla lunga: avete capito di cosa sto parlando. Leggerezza.
Certo: se la Borgata avesse vinto, avrebbe quasi agganciato l’Almas a 24
punti; se la Borgata avesse vinto ci saremmo rifatti (quantomeno
parzialmente) di quella débâcle dello scorso campionato. Ma tant’è.

 

Fianco a fianco, sempre!

 

 

Il tabellino della ventunesima giornata di campionato | Prima Categoria Laziale | Girone G

POLISPORTIVA CIAMPINO – BORGATA GORDIANI

1-1

MARCATORI: 17’pt De Maio (C), 38’st Seydi (BG)

POLISPORTIVA CIAMPINO: Marino, Balducci, Calenne, Carletti, Perrella, Del Monaco, De Maio (1’st Rosadini), Manfré (32’st Di Lauro), Mazzoni (25’st Di Blasi), Cibuku (14’st Maccarini), Imperiali. PANCHINA: Calvaresi, Belardinelli, Giacoppo, Marrocco.
ALLENATORE: Armando Izzo.
[De Maio entra in campo col numero 20 anziché col 7 come indicato sulla distinta].

BORGATA GORDIANI: Pagano (1’st Capostagno), Caporalini, Piccardi, Pompi (33’st Seydi), Chimeri (18’st Fonzo), Colavecchia, Di Stefano, Mascioli F., Chiarella (33’st Ciamarra), Mascioli M., Soru (33’st Marku). PANCHINA: Barsotti, Segatori, Proietti, Martucci.
ALLENATORE
: Fabrizio Amico.

ARBITRO: Leonardo Cappelli (Roma1)
NOTE: ESPULSO al 31’st (doppia ammonizione) per proteste Mascioli M. (BG). AMMONITI: 21’pt Perrella (C), 33’pt Mascioli M. per proteste (BG), 38’pt Chimeri (BG), 44’pt Del Monaco (C), 42’st Capostagno (BG). RECUPERO: 2’pt – 3’st. ANGOLI: Polisportiva Ciampino 2- 5 Borgata Gordiani. 

Fino all’ultimo secondo: la “zampata” di Pompi vale il pareggio al 92′!

Che sia grinta o sia la più proverbiale tigna poco cambia o importa ai fini della storia di oggi. Perché di storia si tratta, in tutto e per tutto: ogni partita è a sé e questa lo è stata ancora più delle altre. C’è chi sostiene pervicacemente che il calcio sia una rappresentazione della vita dell’uomo in soli novanta minuti: impossibile dar torto a chiunque abbia fornito una tale definizione. 

La carta non lasciava spazio ad alternative o ad interpretazioni troppo personali o fideisticamente legate al tifo: la Borgata avrebbe dovuto perdere “tanto a poco” contro una Dinamo lanciata verso il terzo posto, desiderosa di non perdere terreno che la separa dalla prima della classe (Castelverde) e anche dalla seconda (Rocca di Papa-Canarini). Eppure, dopo la vittoria contro il Montedoro gli stellati della Dinamo non sono stati conseguenti: risultati interessanti (un pareggio a reti bianche contro il Castelverde e un 1-1 contro i Canarini) ma nulla che abbia proiettato verso l’alto la squadra di mister Bramante. La vittoria contro la Polisportiva Diritti è sembrata fin troppo stretta per una compagine desiderosa di farsi valere.
Insomma: sarebbe stato tutto già scritto. E invece no.

La Borgata gioca col cuore fin dalle prime battute e già al primo tempo dopo cinque minuti, Chimeri ferma l’ala Lonardo (vera spina nel fianco della difesa granata, per rapidità e capacità di svicolare tra le maglie difensive): è il primo cartellino giallo della partita, è per l’avvocato e sarà poi fatale averlo preso ora.
L’occasione d’oro per la Dinamo arriva due minuti dopo, al 7′ della prima frazione di gioco: Acanfora riesce ad arrivare fino alla fine del campo lasciando immobile Caporalini, il suo passaggio filtrante arriva al centro dell’area direttamente tra i piedi di Lonardo ma l’11 è disturbato da Colavecchia e manca di un nonnulla il pallone. La Borgata incassa l’iniziativa della Dinamo ed è costretta a ripiegare più volte in difesa e, spesso, non riesce a difendersi con ordine: al 16′ un errore di Chimeri (probabilmente l’unico della partita) regala il pallone a Lonardo ma, ancora una volta, per una parte della difesa che non ha funzionato, l’altra parte è vigile e reattiva. Stavolta è Mascioli (Francesco) a togliergli il pallone dai piedi e a negare il gol che l’11 locale sta cercando sin dai primi minuti di gioco. 

La Borgata ha capito che c’è da soffrire, almeno in questa fase, almeno nel primo tempo: la difesa ha imparato alla svelta dopo i primi due episodi che deve essere molto più compatta. D’altra parte, però, gli undici di Bramante spingono più volte e dunque sono piuttosto rare le occasioni create dai nostri, non già per mancanza di volontà ma perché le incursioni vengono tutte soffocate prima ancora che essere possano arrivare dalle parti del portiere Repetti. 

La ripresa è tutta un’altra storia.
I ritmi si sono alzati ed entrambe le squadre provano a cercare l’occasione quale-che-sia: non importa il bel gioco o il gesto tecnico che serve il compagno, l’importante è sbloccare il risultato.
Si verifica una fase del confronto tra le squadre di batti-ribatti in cerca di una punizione da posizione interessante: Ottaviani (Dinamo) ne batte quattro dall’inizio della seconda frazione di gioco, Mascioli (Moreno – Borgata) altrettante. Entrambi, c’è da dire, con scarsi risultati.

I granata, però, iniziano a costruire meglio e la Dinamo si ritrae, forse non aspettandosi la reazione ospite. Al 22′ è Piccardi ad avanzare quasi indisturbato nella trequarti e a provare il tiro: Repetti blocca come ha fatto fino a quel momento. 

Ma è qui che le cose cambiano. Siamo al 29′. Perché se è vero che «la vita si deve prendere come viene», è anche vero quello che rispondeva Massimo Troisi all’affermazione della madre nel film “Scusate il ritardo”: «Allora io so scemo! ’a vita s’adda
piglià comme vene… e io secondo te ’a piglia comm và? Ij ’a piglia
comm vene, ma guardacaso a me vene sempe ’na chiavica, guarda ’a
combinazione!»
.
Traduco senza velleità di completezza di significato in quanto non pienamente padrone del dialetto partenopeo: «E certo, perché secondo te io la vita la prendo come va? Io la prendo come viene, solo che a me risulta essere sempre molto molto molto molto sfavorevole».

Ecco, la chiavica è arrivata al 29′: palla persa a centrocampo, Lonardo fugge e non c’è nessun granata davanti a lui se non Capostagno. Chimeri lo atterra: doppia ammonizione. Rigore e Borgata in 10.

Il lettore avrà dunque capito il perché di quella affermazione di Troisi, nonché l’utilità di citarla proprio in questa circostanza.

La Dinamo va in vantaggio ma la Borgata non demorde, anzi, emerge una sorta di istinto primordiale di sopravvivenza che la fa avanzare più volte riuscendo a intimorire la difesa locale. Al 40′ Cicolò  rimedia un angolo, non senza aver impegnato il portiere ospite nella deviazione: il corner non sortisce l’effetto sperato (due su due non battuti bene, forse vale la pena  segnalare il dato come spia per la prossima partita). L’arbitro dice che i minuti da recuperare sono 8. Caldo implacabile e rassegnazione iniziano a montare. Il guizzo della (e nella) storia. Il pareggio arriva al 47′, quando tutto iniziava a mostrarsi come sconfitta per i granata: due minuti dopo la fine del tempo regolamentare, in pieno recupero. Punizione di Mascioli (Moreno), gran mischia in area per cui, causa sole, personale miopia e tensione da “speriamo che succeda qualcosa”, non s’è capito molto se non che Pompi ha colto il momento opportuno e ha battuto Repetti. 

Corre verso la tribuna e si toglie la maglietta: sesto gol in campionato. Verrà ammonito per eccesso di foga ma… abbiamo pareggiato!

Un pareggio conquistato così con le unghie non ce lo ricordavamo dai tempi della partita contro il Vesta in cui Zannini e Cassatella erano riusciti a rimontare il 2-0 del primo tempo. 

La Borgata c’è, gioca col cuore anche se a ranghi ridotti, così come succederà per la prossima partita in cui la Magnitudo verrà al “Vittiglio”: senza Chimeri, senza mister e, forse, ancora senza Cultrera.

Il tabellino della diciannovesima giornata di campionato | Prima Categoria Laziale | Girone G

DINAMO ROMA – BORGATA GORDIANI 1-1

MARCATORI: rig 30’st Lonardo (D), 47’st Pompi (BG)

DINAMO ROMA: Repetti, Pistillo, Scipioni, Paletta, Petrosino (27’st Fontebasso), De Chiara, Acanfora, Alessandrelli (43’st Ibrahim), De Cesaris (46’st D’Alessio), Ottaviani (19’st Antonelli), Lonardo (35’st Catalano). PANCHINA: Iacovone, Parisi. ALLENATORE: Diego Bramante


BORGATA GORDIANI:
Capostagno, Colavecchia, Caporalini (18’st Piccardi), Mascioli M. (50’st Fonzo), Chimeri, Mascioli F., Di Stefano, Pompi, Chiarella (24’st Ciamarra), Cicolò, Soru (24’st Marku). PANCHINA: Ienuso, Martucci. ALLENATORE: Fabrizio Amico

ARBITRO: Luigi Veri (Aprilia)

NOTE: ESPULSI: 33’st Chimeri (BG) per doppia ammonizione, 42’st mister Amico (BG) per proteste.
AMMONITI
: 5’pt Chimeri (BG), 9’pt Lonardo (D) per simulazione, 40’pt Caporalini (BG), 14’st Mascioli M. (BG), 47’st Pompi per eccesso di foga. ANGOLI: Dinamo Roma 2 – 2 Borgata Gordiani. RECUPERO: 1’pt – 8’st

Vogliamo vincere! Mascioli, Di Stefano e Fonzo stendono il Casal Bernocchi

Torno a vedere la Borgata dopo ben due partite di assenza: l’infrasettimanale contro la Polisportiva Giovanni Castello e la prima del nuovo anno contro la Polisportiva Canarini Rocca di Papa. Entrambe sconfitte: il periodo non è dei migliori e anche se il detto reciterebbe che ad anno nuovo corrisponda una vita nuova, è arrivata la beffa agli ultimi minuti contro la squadra castellana condannando la Borgata alla sconfitta anziché al raggiunto pareggio.

La partita di oggi [14 gennaio 2024] è la  prima del girone di ritorno e al ‘Danilo Vittiglio’ arriva il CVN Casal Bernocchi. Dall’esordio [caldissimo] del 2 ottobre [2023] alla prima giornata del girone di ritorno [infreddolita e leggermente piovosa], la Borgata vince sempre in rimonta. Non sono bastate sedici giornate di campionato: tuttora non riesco a decifrare l’acronimo CVN e qualsiasi soluzione possa prospettare per provare a interpretarne il senso essa risulta essere tremendamente fallace. O comunque cacofonica tanto quanto l’acronimo in sé. 

Il 2 ottobre a sbloccare il risultato era stato Candi (il centravanti rossoblu) al 22′ del primo tempo, abile nello sfruttare una disattenzione della difesa granata. Manco a farlo apposta, al 23′ della prima frazione di gioco, è la squadra ospite a passare in vantaggio su punizione. Sembra uno scherzo del destino, come la tris assurda (King, Soldatino e D’Artagnan) che sembrava avesse inchiodato Proietti-Mandrake in «Febbre da cavallo».

E per fortuna che quella tris l’aveva giocata la fidanzata Gabriella senza dirgli niente.

Ma andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro. 

Primo tempo
Passano pochi secondi, ma davvero pochi secondi, dal fischio dell’arbitra Improta di Frosinone, che la Borgata è già minacciosa: dopo ventotto secondi, Mascioli (Moreno) è a tu per tu col portiere Scacchi, pronto a trafiggerlo. Sarebbe bastato un tocco morbido e invece la palla sbatte contro gli stinchi dell’estremo difensore ospite. A fine partita Mascioli dirà che si era fatto prendere dall’ansia del gol. Che uno dice «te, guarda che ti sei mangiato!» ma dopo una sequela di sconfitte, a volte giunte all’ultimo minuto, la pressione c’è e si fa sentire talmente forte che anche la cosa che riusciva facile tempo addietro è difficile da replicare ora.

Al 16′ è ancora la Borgata a farsi avanti: il contropiede riesce benissimo e la superiorità numerica è soverchiante. Mascioli (ancora lui) e Di Stefano sono soli davanti al portiere: il 10 serve Di Stefano per spiazzare il portiere (Scacchi, in effetti si tuffa) e la mezzala deve semplicemente toccare il pallone di piatto.
La porta è vuota ma la palla non entra.
Vale lo stesso discorso di prima. Anche se, stavolta, era davvero un’occasione ghiottissima, anzi: l’occasione. Il risultato è inchiodato sullo 0-0: sugli spalti si continua a cantare ma c’è chi inizia a mugugnare [palesemente il sottoscritto].

Lo scrittore statunitense Artur Bloch dice che «se c’è qualcosa che può andare male, andrà peggio». Cosa può andare male (e peggio) in una partita in cui il primo tempo è stato completamente dominato dalla squadra di casa? Un episodio, ad esempio, per cui al 22′ viene atterrato Cinti al limite dell’area difesa da Pagano. Un minuto dopo, Pancione porta in vantaggio il Casal Bernocchi su punizione. 

La Borgata è sull’orlo del precipizio: non solo non segna più, ma subisce gol dal diretto avversario, quello contro cui “se non fai tre punti”, finisci dalle parti del Borghesiana che di punto ne ha uno solo.

Cosa si fa quando tutto va storto? Antonio Gramsci, filosofo ed esponente del Partito comunista d’Italia, provò a dirlo in una situazione ben più complicata: era prigioniero nelle carceri fasciste e nel 1927 in una lettera scrisse: «[…] Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto, bisogna
rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio».

Dunque, la Borgata ricomincia dal principio. 

Al 32′ è Piccardi a: volare sulla fascia, ad arrivare fino al termine del campo e a servire Di Stefano rasoterra. Ma anche in questo caso la mezzala non riesce a toccare il pallone, anche se di un nonnulla. 

Un minuto dopo Mascioli (Moreno) si rimedia una punizione dalla linea  mediana. Quanto mancano alla Borgata i suoi gol su punizione? Quante volte abbiamo azionato la fotocamera dei telefoni dagli spalti perché «dai, che mo Moreno la butta dentro» per poi bloccare nuovamente il dispositivo perché niente era avvenuto? Domande retoriche, ovviamente.
Ma oggi va diversamente: la punizione di Mascioli trafigge Scacchi e finalmente la Borgata pareggia.

C’è ancora tempo, prima del doppio fischio dell’arbitra, per una ulteriore punizione di Pancione che fa tremare tutti: Pagano respinge e la difesa, in qualche modo, salva la situazione.

Secondo tempo
Decimo minuto: Di Stefano regala una punizione a Mascioli e sugli spalti ci si guarda reciprocamente sospirando «fosse la volta buona che fa la doppietta». Ma non va così: ancora 1-1. Il Casal Bernocchi prova a farsi vedere e ad impostare un gioco più ordinato a centrocampo: la Borgata reagisce compatta e incassa quando c’è da incassare, restituendo al mittente ogni affondo. Al 17′ è bene segnalare un gesto atletico superbo di Cicolò che riesce a divincolarsi tra due uomini rossoblu: il tiro è angolato ma il portiere lo vede partire e riesce a bloccarlo senza troppa difficoltà. 

Il gol del vantaggio arriva al 29′ grazie a Di Stefano e devo chiedergli scusa in questa sede: tanta era la gioia di averlo visto insaccare quel tiro a distanza ravvicinata da Scacchi che non ricordo come abbia fatto a segnare. C’entra un uno-due con Cicolò, c’entra la sua azione precedente, ma vaglielo a dire alla mia ram

A questo punto il Casal Bernocchi tenta il tutto per tutto: ogni schema salta e il gioco si fa più duro, in alcuni momenti anche abbastanza teso. Il centravanti ospite è capitano, certo, ma solo per quel che riguarda la polemica con Caporalini: di sostanza, calcisticamente parlando, ne ha dimostrata poca.

Si lotta su ogni pallone e per ogni secondo perso, c’è un focolaio di protesta; si cercano tutti i mezzi possibili per pareggiare i conti da parte ospite, così come – dall’altra parte – si tentano tutti i mezzi per poter allontanare la palla dall’area difesa da Pagano. Pancione è l’unico che continua a provarci per tutta la seconda parte della ripresa: Candi e Ascione risulteranno non pervenuti al termine delle ostilità. 

All’ultimo dei sei minuti di recupero, all’ultimo istante, Fonzo vuole dire la sua: riceve un pallone da Seydi, lo porta sul piede buono e tira.

È il 3-1: dopo c’è solo il fischio dell’arbitro. 

Che uno può anche raccontarla una partita così, ma rischia di scadere nel banale o nel retorico. Ma, davvero, c’erano dodici cuori pulsanti in campo: la gradinata non ha mai smesso di supportare la squadra. 

E, ora, ci attende l’Atletico Diritti al campo dell’Elis.
C’è una salvezza da conquistare.

Il tabellino della sedicesima giornata di campionato (prima del girone di ritorno) | Prima Categoria Laziale | Girone G

BORGATA GORDIANI – CVN CASAL BERNOCCHI 3-1

MARCATORI: 22’pt Pancione (CB), 34’pt Mascioli M. (BG), 29’st Di Stefano (BG), 51’st Fonzo (BG)


BORGATA GORDIANI:
Pagano, Caporalini, Piccardi (37’st Ciamarra), Cassatella (24’st Seydi), Colavecchia, Capostagno, Di Stefano, Mascioli F. (17’st Chimeri), Cicolò, Mascioli M. (37’st Chiarella), Pompi (24’st Fonzo). PANCHINA: Barsotti, Marku, Cultrera. ALLENATORE: Fabrizio Amico.

CVN CASAL BERNOCCHI: Scacchi, Lamarte (38’pt Rizza), Riccio, Fusco, Carrino, Pastori, Pancione, Bernardi (19’st Ginnia), Candi, Ascione, Cinti (24’st Romano). PANCHINA: Lombardi, Di Marco, Spizzica, Ranieri. ALLENATORE: Giovanni Riccio.

ARBITRA: Erika Improta (Frosinone)

NOTE: Ammoniti: 37’pt Lamarte (CB), 12’st Bernardi (CB), 22’st Cassatella (BG), 32’st Candi (CB), 48’st Pagano (BG). Angoli Borgata Gordiani 2 – 3 Cvn Casal Bernocchi. Recupero: 2’pt – 5’st (più un minuto aggiuntivo al 50’st).

Borgata pirotecnica: i granata tornano (finalmente!) a vincere [Pompi capocannoniere: Mascioli avvisato, mezzo salvato]

Tanto tempo fa, cioè durante la scorsa stagione, al termine della trasferta di Moricone vinta all’ultimo secondo con l’incornata di Chimeri, Cicolò si avvicina alla rete del campo e urla «quant’è bello vince!».
E vagli a dar torto al capitano, adesso!

La vittoria mancava dalla terza giornata di campionato: un tempo lunghissimo che sembrava non dovesse finire  più. Non era mai il momento della Borgata: non sembrava mai arrivare la riscossa, pur giocando le partite in modo gagliardo e senza arrendevolezza o remissività. 

Sia pur contro la Cenerentola del girone, è arrivata una tonda vittoria per 4 reti a 1.

È bene dire che il controllo della partita non è mai stato della squadra ospite, nonostante il tabellino indichi il gol di Barretta segnato per totale distrazione dei nostri. La Borgata ha sempre avuto il punto della discussione del lungo discorso iniziato alle 15:00 dal fischio dell’arbitro Sciscione.
Al 10′ è già Cultrera che lascia partire un tiro velenoso che si stampa sulla traversa e poi sulla riga della porta difesa dall’estremo difensore rossoverde. L’arbitro fa proseguire: non è gol. Il Borghesiana non forza la mano né imposta alcun tipo di azione che riesca a varcare il centrocampo.
L’unica azione ospite del primo tempo è al 17′: il tiro di Pompili impegna Pagano che riesce a bloccare in due tempi.
Poi, solo Borgata: al 18′ ci prova Pompi su punizione, al 20′ Chieffo riesce a conquistare solo un angolo a tu per tu col portiere ma, ancora una volta, il gol non arriva. Il tempo scorre implacabile: serve un gol perché la situazione non si cristallizzi e possa diventare palude invalicabile.
Il gol arriva al 23′: calcio d’angolo battuto corto, Cicolò serve Pompi che lascia partire un gran tiro dei suoi dal limite dell’area che Coriandoli non vede neanche partire.
La Borgata si rifà avanti al 29′ e al 35′ ma è al 43′ che si concretizza un’aurea occasione per il tridente Cicolò-Cultrera-Mascioli: il 7 manca il pallone di pochissimo e il punteggio rimane inchiodato sull’1-0.
Neanche il tempo di realizzare che è cominciata la ripresa che già la Borgata insacca il secondo gol: ancora Pompi, ancora un tiro imprendibile per l’estremo difensore del Borghesiana.
E poi?
Poi una traversa di Cicolò al 6′, un palo di Marku due minuti dopo (8′), una parata da manuale di Coriandoli su una bordata di Cultrera al 16′ così come la rovesciata di Mascioli respinta al 19′. L’occasione del 3-0 la Borgata la sciupa per eccesso di altruismo: la ripartenza in contropiede è più che efficace ma Mascioli preferisce passare a Ciamarra ad un passo dalla porta. Il tiro termina sopra la traversa e il 10 si dispera. Ma, si sa, alla prima frazione di secondo di distrazione, l’avversario insacca. E così, senza che nessuno abbia davvero capito come, arriva il gol del Borghesiana al 38′: punizione di Kahay e rete di Barretta. Si segnala lo stupore dei pur pochi sostenitori del Borghesiana a seguito del lieto evento – così raro – dalle loro parti.

Ma questa domenica non c’è storia: è tutta della Borgata.
Al 42′ Chiarella si sblocca e porta la squadra sul 3-1 ma la ciliegina sulla torta è il tiro al fulmicotone calciato da Fonzo (al 47′) che termina proprio lì dove avrebbe voluto: nell’angoletto

La Borgata è riuscita a ritrovarsi dopo la vittoria casalinga e si è scoperta come l’avevamo lasciata al termine del precedente campionato:  forte, libera, cosciente di sé.

Il tabellino della dodicesima giornata di campionato | Prima categoria laziale | Girone G

BORGATA GORDIANI – BORGHESIANA 4-1

MARCATORI: 24’pt Pompi (BG), 2’st Pompi (BG), 38’st Barretta (B), 42’st Chiarella (BG), 47′ Fonzo (BG)

BORGATA GORDIANI: Capuano, Marku (32’st Capuzzolo), Chieffo, Pompi (21’st Fonzo), Capostagno, Caporalini, Cultrera (28’st Chiarella), Mascioli F. (21’st Seydi), Cicolò (32’st Ciamarra), Mascioli M., Proietti. PANCHINA: Colavecchia, Soru, Piccardi, Di Stefano. ALLENATORE: Fabrizio Amico

BORGHESIANA: Coriandoli, Matescu, Neagu, Salvatori (36’st Nanni), Ciotti, Diglio (1’st Kahay), Galati, Pompili (17’st Caddeo), Barretta, Marianotti. PANCHINA: Allegrini. ALLENATORE: Ciuffini

ARBITRO: Sciscione (Latina)

NOTE: ESPULSI al 44’st Galati (B) e Ciuffini (allenatore Borghesiana).  Ammoniti: 36’pt Salvatori (B), 42’st Chiarella (BG) per eccesso di foga, 42’st Di Stefano (BG). RECUPERO: 1’pt – 5’st. ANGOLI Borgata Gordiani 4 – 1 Borghesiana.

In questo mondo che / pieno di lacrime: io certe volte dovrei fare come Dario Hubner [Eclissi Borgata]

Chissà come faceva Dario Hubner: Calcutta nella canzone non lo dice.
È fatto assodato che il centravanti friulano era solito fumare prima della partita, così come anche bere della grappa a fine gara.
Non avendo istruzioni sul come, prendiamo alla lettera la prima parte del verso: il mondo pieno di lacrime. Sì perché sembra che l’allineamento dei pianeti si sia completamente organizzato per puntare sulla Borgata. 

La sfida-salvezza in coda al Girone G di Prima categoria vede il Nuova Lunghezza ospite al “Vittiglio” di Largo Preneste, casa della Borgata Gordiani. Le squadre si equivarrebbero: stessi punti, stesso numero di vittorie, sconfitte e pareggi, solo una diversa proporzione tra gol fatti e subiti scalfisce l’equivalenza.

La Borgata parte subito in quarta: ha il pieno controllo della partita per tutta la prima mezz’ora della prima frazione di gioco.
All’8′ Piccardi suggerisce l’iniziativa di Cicolò: il centravanti calcia un tiro angolato che impegna il portiere il quale cede, letteralmente, il pallone a Chieffo, sopraggiunto sulla linea di porta. Le leggi fisiche – ancora da scoprire – hanno fatto sì che il moto del pallone anziché essere rettilineo uniforme, che dunque avrebbe potuto lentamente gonfiare la rete grazie al tocco di piede del 2 locale, si tramuta in un moto parabolico che si spegne sul fondo. Tre minuti dopo Mascioli (Moreno) prova a calciare dalla distanza: il tiro impegna il portiere e i nostri guadagnano il primo di otto (o-t-t-o) calci d’angolo in proprio favore. Al 20′ Seydi stoppa e serve Cicolò al limite dell’area difesa da Vitali: l’estremo difensore devia in angolo. La prima volta che il Nuova Lunghezza si fa vedere dalle parti di Capostagno è al 26′ su punizione: i neroverdi si affacciano dalle parti della difesa locale ma senza impensierire troppo. Un minuto dopo è ancora Borgata: Cassatella recupera un pallone nella zona mediana e lancia Di Stefano che arriva fino al termine del campo servendo Piccardi rasoterra. L’11 locale riesce solo a svirgolare senza colpire davvero.
Al 31′ Colavecchia insaccherebbe per l’1-0 su punizione di Mascioli ma l’arbitro alza la mano: che sia stato per via di un fallo o perché abbia ravvisato un fuorigioco non ci è dato saperlo. Il gol viene annullato.

Al 38′ la Borgata si fa trovare scoperta: Centanni riesce a recuperare il pallone dal compagno di squadra e – addirittura – a coordinarsi per una rovesciata dando le spalle alla porta difesa da Capostagno.
La rovesciata del centravanti parte, la palla colpisce Colavecchia in area: fallo di mano. Involontario o meno: l’arbitro indica il dischetto. Centanni non sbaglia e insacca lo 0-1. Al Nuova Lunghezza non sembra vero: zero azioni, massima resa. Finalmente il pareggio arriva al 44′: punizione del solito Mascioli, rovesciata di Colavecchia deviata e colpo di testa di Seydi. 

La ripresa è un gioco al massacro psicologico: al Nuova Lunghezza basterebbe anche un pareggio e non forza la mano, né si dà da fare per creare occasioni da gol. Al 17′ la Borgata sfrutta la ripartenza e la distrazione difensiva ospite per arrivare fin dentro l’area difesa da Vitali: stavolta è il tiro di Cicolò a venire respinto dal portiere, accorso in scivolata. Il capitano si dispera per l’ennesima occasione creata e non realizzata. Tre minuti dopo si fa vedere l’altro Centanni (Diego) con una punizione dal limite dell’area: tiro ad effetto che avrebbe sorpreso chiunque, ma non Capostagno.
Mister Amico vuole chiudere la pratica: entrano Cultrera e Ciamarra. Nell’unica ripartenza degli ospiti, Centanni insacca di testa il gol della doppietta al 32′. Non è ancora finita: Capostagno vuole far salire la squadra e batte una punizione da centrocampo che fa salire letteralmente tutti i dieci compagni nell’area difesa da Vitali. Rimpallo fortunato per la squadra di mister Di Cosimo: bastano due palleggi per far sì che i due Centannni arrivino al cospetto di Capostagno che indietreggia cercando di difendere la porta. L’azione si conclude con la tripletta di Centanni.
L’esultanza, ovviamente, dura un tempo enorme: i neroverdi si battono ogni parte del corpo (ad esclusione delle dita dei piedi) per complimentarsi con il realizzatore dell’hattrick.
La magra consolazione arriva al 46′: Pompi sfoggia un tiro dei suoi dalla distanza e accorcia sul 2-3.

Il tabellino della decima giornata di campionato | Prima Categoria Laziale | Girone G

BORGATA GORDIANI – NUOVA LUNGHEZZA 2-3 

MARCATORI 39’pt (Rig.), 33’st e 41’st Centanni Daniele (NL), 44’pt Seydi (BG), 46′ Pompi (BG). 

BORGATA GORDIANI: Capostagno, Chieffo, Colavecchia, Seydi, Mascioli F., Caporalini (16’st Marku), Di Stefano (34’st Ciamarra), Cassatella (29’st Cultrera), Cicolò (36’st Chiarella), Mascioli M. (24’st Pompi), Piccardi. PANCHINA: Barsotti, Alfonsini, Belardi.
ALLENATORE: Fabrizio Amico.


NUOVA LUNGHEZZA:
Vitali, De Luca (38’st Liucci), Ottaviani (1’st Scacchetti), Mollicone, Tassi, Fiorentini, Centanni M., Barbanera (44’st Loi), Centanni Daniele, Centanni Diego, Carinci (8’st Di Innocenti). PANCHINA: Delfini, Ciancola, Daraban. ALLENATORE: Alessandro Di Cosimo.

ARBITRO: Oliver Masevski (Ciampino)

NOTE: AMMONITI: 5’st Cicolò (BG), 7’st Cassatella (BG), 39’st Ciamarra (BG), 40’st Centanni Diego (NL), 48′ Vitali (NL), 50’st Centanni Daniele (NL), 51’st mister Di Cosimo per proteste (NL). ANGOLI: Borgata Gordiani 8 – 1 Nuova Lunghezza. RECUPERO: 4’pt – 5’st 

 

* L’immagine a corredo dell’articolo non è attuale e fa riferimento alla vittoria corsara in casa del Moricone. Sperando possa essere d’auspicio per la prossima giornata, in cui la Borgata sarà ospite del Castelverde, prima del girone.

«Shomér, ma mi-llailah?». Al “Mario Tobia” vince il Trigoria per 1 a 0

Scrive il Profeta Isaia (21, 11) (e poi canterà anche Guccini): «Mi gridano da Seir: / «Sentinella, quanto resta della notte?». / La sentinella risponde: / «Viene il mattino, poi anche la notte […]».
Quanto resta ancora della notte, sentinella? Ovvero in ebraico: «Shomér, ma mi-llaila?».
La notte sta per finire (ma non è finita), il mattino sta per giungere (ma il sole non è ancora sorto): un limbo esistenziale. C’è da chiedersi, allora, quanto alla Borgata rimanga da percorrere della strada buia che ha imboccato da circa un mese. Il Profeta lascia intendere che chiedere è lecito e giusto, chiedere all’infinito (perfino!), ma la risposta non si sa se verrà mai proferita. Il testo biblico infatti continua «se volete domandare,  domandate, / convertitevi, venite!». 

Quindici minuti
Il fischio d’inizio giunge col vento a favore della Borgata ma purtroppo non è una metafora. Il Trigoria attacca subito al 6′ con un gran colpo di testa di Bellucci, deviato in corner dal pronto Pagano. In due minuti il Trigoria si guadagna tre calci d’angolo e i nostri sembrano aver accusato già il colpo. Un pugno di minuti dopo arriva il primo – e unico – gol della partita: Bellucci crossa da destra per Baldacci. Tiro al volo di prima intenzione: la gran bordata trafigge il pur bravo Pagano. Tre minuti dopo giunge l’occasione del pareggio, servita su un piatto d’argento dal combinato disposto errore arbitrale-dormita difensiva locale: Piccardi svicola tra le maglie gialle del Trigoria ma a tu per tu col portiere la palla schizza in alto sopra la traversa.
Al 26′ l’uno-due Cicolò-Di Stefano riesce a portare il capitano granata al tentativo di tiro, ma è troppo morbido. A questo punto della partita il Trigoria non forza più: non crea occasioni e gestisce il gestibile, aspettando l’occasione buona senza crearne davvero una. È la Borgata che prova a darsi da fare ma Di Stefano è solo e la fisicità non è dalla sua: è fermato costantemente dalla difesa locale.
Un’altra occasione per i gordiani arriva al 32′: Mascioli batte una punizione delle sue, cerca la testa di Colavecchia (unica torre difensiva rimasta dato l’infortunio di Chimeri) e l’incornata andrebbe anche a buon fine ma l’arbitro fischia un fuorigioco.
L’ultima occasione della prima frazione di gioco è ospite: ancora Mascioli su punizione lascia partire un tiro precisissimo ma si spegne sul fondo lambendo il palo sinistro difeso da Califano.
Il Trigoria, in sostanza, ha giocato un quarto d’ora e poi ha controllato il risultato più o meno correttamente: la Borgata ha tentato di rispondere ma ha peccato in fase d’attacco.

Il florilegio dell’errore arbitrale
Questa è l’espressione che si dovrebbe utilizzare se ci si dovesse – come in questo caso – trovare (o provare) a descrivere la ripresa di Trigoria – Borgata Gordiani: un florilegio di errori arbitrali, la quintessenza della mancata assunzione di responsabilità, cartellini estratti in poche circostanze. Giuste, ma poche.
Il Trigoria prova ad affondare subito con Salveta ma Pagano è pronto e respinge l’assalto degli undici in maglia gialla. Il primo angolo della Borgata è al 3′: l’incornata di Mascioli (Francesco) è più che buona ma il portiere locale respinge. Tre minuti dopo l’evidente fallo nell’area difesa da Califano da parte di un difensore locale non viene minimamente notato dall’arbitro che, anzi, fa cenno di proseguire: Di Stefano viene redarguito, di conseguenza, per proteste.

Vorrei ma non riesco
Il gioco della Borgata inizia a risentire di vitalità: la ripresa è la rappresentazione di un gioco brutto da entrambe le parti. Le cose cambiano al 35′ (forse un po’ tardi?) quando vengono inseriti Ciamarra e Capostagno: i due danno profondità e velocità al gioco granata.
Gli ultimi minuti d’assalto non fanno giungere al gol del pareggio cercato, voluto e sperato da tutta la panchina granata. Resta l’amarezza per (almeno) altri due falli di mano non segnalati dal Direttore di gara e per aver ceduto a momenti di sconforto. 

Ma la sentinella è lì, oltre il tunnel: la sentiamo, risponde alla nostra domanda “shomér, ma mi-llailah?“. Ora bisogna interpretare la risposta. E cercare di accendere una luce, foss’anche quella di un fiammifero, per scorgere la via d’uscita.

Il tabellino della sesta giornata di campionato | Prima categoria laziale | Girone G

ASD TRIGORIA – BORGATA GORDIANI 1-0

MARCATORI: 13’pt Baldacci

TRIGORIA: Califano, Lepore, Leoni, Greganti, Bianchi, De Luca (14’st Fassio), Baldacci (37’st Grifoni), Salveta, Bellucci (30’st Salvi), Angeletti (21’st Proietti), Ascolese (28’st Sammiceli). PANCHINA: Calcaro, Pasquali, Terenzi. ALLENATORE: –

BORGATA GORDIANI: Pagano, Proietti, Mascioli F., Seydi, Chieffo (35’st Capostagno), Colavecchia, Di Stefano (35’st Ciamarra), Cassatella, Cicolò (18’st Pompi), Mascioli M., Piccardi, PANCHINA: Caporalini, Ienuso, Capuzzolo, Berardi Cultrera, Chiarella. ALLENATORE: Fabrizio Amico.

ARBITRO: LorenzoD’Urso (Roma1)
NOTE: Ammoniti: 6’st Di Stefano (BG), 9’st Cicolò (BG), 17′ mister Amico per proteste, 20’st Salveta (T), 22’st Bellucci (T), 45’st Proietti (T). Angoli Trigoria 5 – 5 Borgata Gordiani. Recupero: 0’pt – 4’st.

Il parcheggio del “Tobia” fungeva anche da lago artificiale