Calcio femminile in Groenlandia: parla Jakob Geisler, allenatore dell’IT-79

Foto Knud Peter ©

La voce dagli antoparlanti del computer arriva chiara e limpida: sembra che stia telefonando in un’altra città italiana o stia parlando da un quartiere all’altro di Roma.
E invece Jakob Geisler risponde tramite Skype dalla lontanissima Nuuk, capitale della Groenlandia.

Geisler è allenatore di calcio a 11 della squadra femminile dell’IT-79 (Inuit Timersoqatigiiffiaq), una delle tre squadre della Capitale: «il livello del calcio femminile si sta abbassando e anche di molto», dice Geisler: «mancano fondi e non abbiamo strutture adeguate». Così come a Roma anche a Nuuk nessuno ha davvero a cuore le sorti dell'”altra metà del calcio”: «provo ad allenare le ragazze al meglio che posso con i mezzi che abbiamo».
In Groenlandia «tra le ragazze va molto forte il calcio a 5 (futsal) e la pallamano (handball)», dice l’allenatore viola-nero: «il livello del calcio a 5 è decisamente migliore: le calciatrici sono di livello molto alto». L’allenamento all’interno di strutture coperte, così come lo svolgimento di campionati, è facile da immaginare, è la chiave di Volta per il raggiungimento di un livello superiore che attualmente non c’è nel calcio a 11. «Il livello del calcio a 11 – dichiara Geisler – si è abbassato a causa della mancanza di una vera e propria rappresentativa: una nazionale avrebbe bisogno di fondi necessari per poter raggiungere competizioni e tornei internazionali, ma questo non accade».

È bene ricordare che nel 2011 la nazionale femminile della Groenlandia raggiunse la medaglia di bronzo agli Island Games così come nel 2013 la medaglia d’argento venne conquistata all’edizione dei medesimi giochi, svoltisi a Bermuda, tanto dalla compagine maschile quanto da quella femminile. 
Jakob Geisler – foto © Knud Peters

Possiamo immaginare come lo sforzo profuso dalla federazione groenlandese sia stato ingente e – forse – non c’è possibilità al momento di rendere stabile la rappresentativa nazionale femminile.

Certo è che, nonostante tutto, il calcio groenlandese ha fatto dei passi in avanti notevoli dal punto di vista dello sviluppo di alcune rigidità e strutture: basti pensare al terreno di gioco. Molte sono le immagini che circolano su canali d’informazione nazionali, nonché sui social media, dei nuovi campi in erba sintetica prospicienti agli iceberg, su questo Geisler non ha dubbi: «preferisco di gran lunga l’erba sintetica», ha dichiarato. «L’erba sintetica permette una maggiore fluidità nei movimenti delle calciatrici (e dei giocatori in generale) così come nel controllo della palla», ha dichiarato l’allenatore dell’IT-79, «ora è molto meglio: possiamo correre più velocemente, cambiare direzione più rapidamente». In altre parole: tanto l’allenamento quanto le partite ufficiali hanno beneficiato del cambio di terreno dei campi da gioco della Groenlandia. 
Contrariamente a quanto avevamo scritto in precedenza il campionato femminile non è ancora partito: «siamo fermi a causa delle restrizioni dovute dal Covid-19», afferma Geisler, «non sappiamo ancora quando potremo ricominciare a disputare partite di campionato: ancora non abbiamo notizie certe a riguardo».

Campionato groenlandese: al via la fase locale. Partito il campionato femminile

© redbull.com
La prossima settimana è quella buona: stando alla pagina Facebook della federazione groenlandese di calcio, a partire dal 14 luglio si terranno le partite valide per le fasi locali del campionato più a nord della Terra. 
La prima settimana di confronti calcistici (14-16 e 17-19 luglio) sul rettangolo verde vedrà fronteggiarsi le squadre che intendono primeggiare alle fasi locali del campionato, dunque potremmo chiamare questa prima fase di scrematura “fase preliminare” o “comunale”. Le cittadine (o città) più organizzate delle varie zone amministrative in cui la Groenlandia è divisa hanno l’onore e l’onere di prendere parte all’organizzazione del torneo assieme alla federazione calcistica del paese.

Groenlandia del nord: Uummannaq
Le prime a scendere in campo saranno le squadre appartenenti alla zona nord della Groenlandia, più precisamente del territorio di Uummannaq, e le squadre che si confronteranno saranno le seguenti: Eqaluk 56, FC Malamuk e Amaroq 53. L’ultima tra le squadre citate sarà da monitorare per  capire se sarà in grado di tenere testa alle due ben più quotate compagini di Eqaluk e Uummannaq: l’Amaroq, in effetti, non si iscriveva alle fasi preliminari del campionato dal 2013 quando la squadra era denominata Amaroq Saattut e terminò all’ultimo posto. Senza dubbio, in effetti, l’FC Malamuk sarà la squadra da battere di questo mini-girone a tre.

Groenlandia centrale: Sisimiut
Il 17 e il 18 luglio, invece, scenderanno in campo le squadre appartenenti al territorio di Sisimiut: SAK (acronimo di Siumut Amerdlok Kunuk), S-68 e Aqissiaq rispettivamente delle città di Sisimiut (SAK e S-68) e Maniitsoq. Anche in questo caso sarà interessante monitorare quali saranno gli sviluppi del mini-girone in relazione all’Aqissiaq, storica compagine di Maniitsoq, che non prendeva parte alla GM Championship da molti anni.
È utile ricordare come la cittadina di Maniitsoq, negli ultimi decenni, sia stata sempre rappresentata dalla squadra biancorossa Kagssagssuk Maniitsoq.

Groenlandia centrale: Baia di Disko
Certamente più avvincente saranno le gare che si disputeranno dal 14 al 19 luglio: le squadre appartenenti alle cittadine e villaggi della Baia di Disko sono tra le più quotate e meglio organizzate, dopo quelle afferenti alla capitale Nuuk. Scenderanno in campo le seguenti compagini: Aqisseq (altra squadra di Maniitsoq), Tupilaq 41 (di Aasiaat), Kugsak (del villaggio di Qasigiannguit, talvolta scritta anche come K-45), Disko-76 (di Qeqertarsuaq) e G-44 (anche quest’ultima di Qeqertarsuaq). In questo girone saranno certamente le squadre di Qasigiannguit e Qeqertarsuaq a primeggiare, tuttavia il campionato groenlandese riserva sempre grosse sorprese, dunque è bene non sottovalutare aprioristicamente le squadre di Aasiat e di Maniitsoq.

Vecchi e giovani

A sinistra Jonas Hansen (47 anni), a destra Nemo Thomsen (14)
fonte foto: NBU – Nuuk Boldspil Union GM 2019 ©

Per comprendere pienamente quel che significa il calcio groenlandese bisogna saper astrarsi dalla quotidianità del calcio milionario, degli stadi vuoti, di pay-tv, dei giocatori considerati vecchi alle soglie dei trent’anni: i limiti di età in Groenlandia, semplicemente, non esistono. Lo scorso anno infatti, in una partita fra K-45 e N-48, si sono affrontati il più vecchio e il più giovane calciatore del campionato: Jonas ‘Kidi’ Hansen e Nemo Thomsen, segnando l’uno il gol della bandiera gol e l’altro una tripletta, in una partita che ha avuto ben poco da dire, terminando 1-13 per il N-48 (Nagdlunguak della città di Ilulissat), compagine arrivata in finale e sconfitta per 2 a 0 dal B-67.
Jonas Hansen, il più vecchio, ha disputato la partita a 47 anni e 357 giorni mentre Nemo Thomsen, il più giovane ne aveva da poco compiuti 14: due mondi a confronto, sebbene provenienti dallo stesso Paese, dato che Hansen gioca da sempre per la polisportiva del suo paese (Qasigiannguit, insediamento della Baia di Disko che conta poco più di mille anime) e, nonostante il blasone del Nagdlunguaq, per il Kugsak-45 l’importante era essere presente alla fase finale.


Non solo uomini: al via le fasi locali del campionato femminile
Cinque giorni fa si è svolta la partita valevole per le fasi locali del campionato di calcio femminile della Groenlandia. A scontrarsi sono state le compagini dell’I-69 e dell’N-48, rispettivamente appartenenti alla città di Ilulissat: subito un derby! Le squadre si sono date battaglia per 90 minuti ma il campo ha decretato l’I-69 come vincitrice per 3 reti a 0.
Qui alcuni scatti dagli spalti:

In Groenlandia si gioca (indoor) anche in inverno quando fuori fa… -16°!

Foto © Leiff Josefsen – «Sermitsiaq»

A Nuuk è andata in scena la Polar Seafood
Cup, una coppa di futsal indoor a cui partecipano calciatori e
calciatrici di categorie giovanili (U17, U15, U13), compresi i piccoli
U9 della B-67 di Nuuk di quest’anno: arrivati quarti avendo fronteggiato
i ragazzi più grandi nel girone. 

 
Oltre il campionato di futsal, in questi giorni a Nuuk si è tenuta la
Polar Seafood Cup. Tutti e tre i club partecipanti, B-67, GSS e N-48
hanno conquistato delle medaglie nel torneo che si è tenuto a Nuuk in
questi giorni di Febbraio. «Molti bambini e adolescenti partecipanti
hanno disputato, oltre alla coppa, anche partite di campionato nel fine
settimana [organizzato dalla Nuuk Boldspil Union nda]», ha dichiarato
Finn Meinel, allenatore della B-67 a «Sermitsiaq», testata bilingue
danese/groenlandese.Per la categoria
Under 11 (U11) hanno partecipato tre squadre della B-67 e due della GSS:
la squadra biancoblu si è aggiudicata sia oro che bronzo lasciando ai
giallorossi della GSS l’argento. Non solo U11: la squadra Under 9 della
B-67, infatti, ha partecipato il torneo fronteggiando giocatori più
grandi e guadagnando un ottimo 4° posto nel girone
 
Sorprendente vittoria nella U13 
La squadra U13 della GSS ha sorprendentemente vinto in finale contro la
compagine favorita dell’N-48: la squadra di Ilulissat era riuscita a
raggiungere la fase finale nonostante la sconfitta con la B-67 nel corso
del campionato. La squadra di Ilulissat non ce l’ha fatta e contro i
giallorossi è caduta completamente nella parte finale della gara.
La GSS aveva raggiunto la fase finale a seguito della partita vinta
contro la B-67: «Regin Thomsen ha giocato molto bene, insieme ai suoi
compagni Ringsted e Berthelsen», ha dichiarato Finn Meinel. 
 
B-67 Ragazze imbattute 
La compagine Under 17 femminile biancoblu è rimasta imbattuta per tutta
la durata del torneo: le ragazze hanno messo a ferro e fuoco il torneo
vincendo ogni gara e aggiudicandosi l’oro. Il secondo posto è toccato
all’IT-79.

Quella volta in cui la Groenlandia femminile di calcio arrivò terza agli Islands Games

«La Groenlandia sta ‘in alto a sinistra’ sulla cartina del Mondo», prendendo in prestito l’espressione di Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif).
Bando alle ciance: sì, in Groenlandia si gioca a calcio e, anzi, il movimento calcistico (femminile e maschile) è decisamente in espansione, come il Socialismo nelle canzoni degli OfflagaDiscoPax. Si parla, ovviamente, di calcio a 11 e di una particolare declinazione dei mondiali di calcio: gli Islands Games.
Per approfondire sul calcio groenlandese, rimando a questo link  di un articolo che ho scritto due anni fa per il blog di Fabio Belli (Storie Fuorigioco) in cui troverete tutto quello che vi potrà interessare. Sempre, e solo, se siete nicchisti come il sottoscritto o inattuali come Carlo Martinelli (giornalista dell’Adige).

Che cosa sono gli Islands games

I ‘Giochi delle Isole’ (conosciuti anche come NatWest Island Games per motivi di sponsorizzazione) sono un evento internazionale raggruppante più discipline sportive organizzato dall’International Island Games Association. Si tengono ogni due anni e l’edizione del 2017 s’è svolta a Gotland, un’isola “svedese” in mezzo al Mar Baltico fra il paese scandinavo prima citato e la Lettonia. L’edizione appena trascorsa ha visto circa 3000 concorrenti, provenienti da più di 20 isole del mondo, confrontatisi in 14 discipline sportive diverse.

L’edizione del 2011

È bene non perdersi troppo in chiacchiere ed arrivare subito al sodo: l’edizione del 2011 dei NatWest Islands Games è stata particolarmente interessante dal punto di vista della composizione del podio: 1° Åland, 2° Isola di Man, 3° Groenlandia.  
Il terzo posto se lo aggiudicò la selezione femminile groenlandese di calcio, nello stupore (positivo) generale e nel puro sostegno di tutti gli spettatori che erano andati a godersi lo spettacolo della nazionale groenlandese giocare su un campo da calcio in erba. Le temperature rigide proprie della Groenlandia fanno sì che i campi siano praticamente solo di terra. Bagnata, asciutta, secca, terra-che-diventa-fango, ma comunque sempre terra; in alcuni casi anche neve (!) ma avviene raramente: si gioca all’aperto per soli tre mesi l’anno. Ultimamente, però, la federazione groenlandese di calcio si sta attrezzando per ammodernare i propri campi installandovi l’erba sintetica, uno di questi si trova nella capitale Nuuk (o Gothåb in danese).
L’unico gol groenlandese della semifinale con le Åland | © WightEye

La Groenlandia femminile, dunque, quell’anno riesce ad approdare alle fasi finali dell’edizione a seguito di una brillante prestazione nella fase a gironi, e anche aiutate da un pizzico di fortuna nell’accoppiamento con le altre nazionali: il mini-campionato in cui era inserita la selezione biancorossa era composto da Isola di Man e Gibilterra (non propriamente un’isola, ma vabbè).
La prima partita è un disastro e le ladies of Manx rifilano 3 gol alle inuit, tuttavia le donne groenlandesi non si perdono d’animo e insaccano per 9 volte contro un’attonita Gibilterra il giorno successivo.

Una fase di gioco di Åland – Groenlandia | © WightEye
Le nostre approdano alla semifinale contro la più forte compagine delle isole Åland; il risultato è decisamente negativo: 6-1 e Groenlandia abbattuta.
Karoline Malakiassen, l’autrice del gol
in una foto dello scorso anno con la maglia
del suo club l’A.T.A. della città di Tasiilaq.

Sconfitta ma non vinta. Un blogger locale, che in quei giorni, seguiva la kermesse sportiva, ha scritto come le groenlandesi, nel match perso contro le Åland (dalle parti di East Cowes Vics) non avessero «mai perso la testa, nonostante il risultato negativo di tutto il secondo tempo: hanno continuato a giocare fino all’ultimo secondo».
La finale per il terzo posto, però regala grandi soddisfazioni alle eschimesi: il gol della vittoria arriva al 75′, firmato da Karoline Malakiassen, contro le Westerns Isles (Scozia), a causa di un portiere non propriamente nel ruolo.

La festa delle Groenlandesi è un tripudio di inadeguatezza ed estrema felicità (ben controllata) nel ricevere una medaglia da parte degli organizzatori della manifestazione, con i pochi – ma significativi – presenti che urlavano: «We love you Greenland, we do: oh, Greenland we love you», in piena tradizione british, anzi, wightish.