Che sia grinta o sia la più proverbiale tigna poco cambia o importa ai fini della storia di oggi. Perché di storia si tratta, in tutto e per tutto: ogni partita è a sé e questa lo è stata ancora più delle altre. C’è chi sostiene pervicacemente che il calcio sia una rappresentazione della vita dell’uomo in soli novanta minuti: impossibile dar torto a chiunque abbia fornito una tale definizione.
La carta non lasciava spazio ad alternative o ad interpretazioni troppo personali o fideisticamente legate al tifo: la Borgata avrebbe dovuto perdere “tanto a poco” contro una Dinamo lanciata verso il terzo posto, desiderosa di non perdere terreno che la separa dalla prima della classe (Castelverde) e anche dalla seconda (Rocca di Papa-Canarini). Eppure, dopo la vittoria contro il Montedoro gli stellati della Dinamo non sono stati conseguenti: risultati interessanti (un pareggio a reti bianche contro il Castelverde e un 1-1 contro i Canarini) ma nulla che abbia proiettato verso l’alto la squadra di mister Bramante. La vittoria contro la Polisportiva Diritti è sembrata fin troppo stretta per una compagine desiderosa di farsi valere.
Insomma: sarebbe stato tutto già scritto. E invece no.
La Borgata gioca col cuore fin dalle prime battute e già al primo tempo dopo cinque minuti, Chimeri ferma l’ala Lonardo (vera spina nel fianco della difesa granata, per rapidità e capacità di svicolare tra le maglie difensive): è il primo cartellino giallo della partita, è per l’avvocato e sarà poi fatale averlo preso ora.
L’occasione d’oro per la Dinamo arriva due minuti dopo, al 7′ della prima frazione di gioco: Acanfora riesce ad arrivare fino alla fine del campo lasciando immobile Caporalini, il suo passaggio filtrante arriva al centro dell’area direttamente tra i piedi di Lonardo ma l’11 è disturbato da Colavecchia e manca di un nonnulla il pallone. La Borgata incassa l’iniziativa della Dinamo ed è costretta a ripiegare più volte in difesa e, spesso, non riesce a difendersi con ordine: al 16′ un errore di Chimeri (probabilmente l’unico della partita) regala il pallone a Lonardo ma, ancora una volta, per una parte della difesa che non ha funzionato, l’altra parte è vigile e reattiva. Stavolta è Mascioli (Francesco) a togliergli il pallone dai piedi e a negare il gol che l’11 locale sta cercando sin dai primi minuti di gioco.
La Borgata ha capito che c’è da soffrire, almeno in questa fase, almeno nel primo tempo: la difesa ha imparato alla svelta dopo i primi due episodi che deve essere molto più compatta. D’altra parte, però, gli undici di Bramante spingono più volte e dunque sono piuttosto rare le occasioni create dai nostri, non già per mancanza di volontà ma perché le incursioni vengono tutte soffocate prima ancora che essere possano arrivare dalle parti del portiere Repetti.
La ripresa è tutta un’altra storia.
I ritmi si sono alzati ed entrambe le squadre provano a cercare l’occasione quale-che-sia: non importa il bel gioco o il gesto tecnico che serve il compagno, l’importante è sbloccare il risultato.
Si verifica una fase del confronto tra le squadre di batti-ribatti in cerca di una punizione da posizione interessante: Ottaviani (Dinamo) ne batte quattro dall’inizio della seconda frazione di gioco, Mascioli (Moreno – Borgata) altrettante. Entrambi, c’è da dire, con scarsi risultati.
I granata, però, iniziano a costruire meglio e la Dinamo si ritrae, forse non aspettandosi la reazione ospite. Al 22′ è Piccardi ad avanzare quasi indisturbato nella trequarti e a provare il tiro: Repetti blocca come ha fatto fino a quel momento.
Ma è qui che le cose cambiano. Siamo al 29′. Perché se è vero che «la vita si deve prendere come viene», è anche vero quello che rispondeva Massimo Troisi all’affermazione della madre nel film “Scusate il ritardo”: «Allora io so scemo! ’a vita s’adda
piglià comme vene… e io secondo te ’a piglia comm và? Ij ’a piglia
comm vene, ma guardacaso a me vene sempe ’na chiavica, guarda ’a
combinazione!».
Traduco senza velleità di completezza di significato in quanto non pienamente padrone del dialetto partenopeo: «E certo, perché secondo te io la vita la prendo come va? Io la prendo come viene, solo che a me risulta essere sempre molto molto molto molto sfavorevole».
Ecco, la chiavica è arrivata al 29′: palla persa a centrocampo, Lonardo fugge e non c’è nessun granata davanti a lui se non Capostagno. Chimeri lo atterra: doppia ammonizione. Rigore e Borgata in 10.
Il lettore avrà dunque capito il perché di quella affermazione di Troisi, nonché l’utilità di citarla proprio in questa circostanza.
La Dinamo va in vantaggio ma la Borgata non demorde, anzi, emerge una sorta di istinto primordiale di sopravvivenza che la fa avanzare più volte riuscendo a intimorire la difesa locale. Al 40′ Cicolò rimedia un angolo, non senza aver impegnato il portiere ospite nella deviazione: il corner non sortisce l’effetto sperato (due su due non battuti bene, forse vale la pena segnalare il dato come spia per la prossima partita). L’arbitro dice che i minuti da recuperare sono 8. Caldo implacabile e rassegnazione iniziano a montare. Il guizzo della (e nella) storia. Il pareggio arriva al 47′, quando tutto iniziava a mostrarsi come sconfitta per i granata: due minuti dopo la fine del tempo regolamentare, in pieno recupero. Punizione di Mascioli (Moreno), gran mischia in area per cui, causa sole, personale miopia e tensione da “speriamo che succeda qualcosa”, non s’è capito molto se non che Pompi ha colto il momento opportuno e ha battuto Repetti.
Corre verso la tribuna e si toglie la maglietta: sesto gol in campionato. Verrà ammonito per eccesso di foga ma… abbiamo pareggiato!
Un pareggio conquistato così con le unghie non ce lo ricordavamo dai tempi della partita contro il Vesta in cui Zannini e Cassatella erano riusciti a rimontare il 2-0 del primo tempo.
La Borgata c’è, gioca col cuore anche se a ranghi ridotti, così come succederà per la prossima partita in cui la Magnitudo verrà al “Vittiglio”: senza Chimeri, senza mister e, forse, ancora senza Cultrera.
Il tabellino della diciannovesima giornata di campionato | Prima Categoria Laziale | Girone G
DINAMO ROMA – BORGATA GORDIANI 1-1
MARCATORI: rig 30’st Lonardo (D), 47’st Pompi (BG)
DINAMO ROMA: Repetti, Pistillo, Scipioni, Paletta, Petrosino (27’st Fontebasso), De Chiara, Acanfora, Alessandrelli (43’st Ibrahim), De Cesaris (46’st D’Alessio), Ottaviani (19’st Antonelli), Lonardo (35’st Catalano). PANCHINA: Iacovone, Parisi. ALLENATORE: Diego Bramante
BORGATA GORDIANI: Capostagno, Colavecchia, Caporalini (18’st Piccardi), Mascioli M. (50’st Fonzo), Chimeri, Mascioli F., Di Stefano, Pompi, Chiarella (24’st Ciamarra), Cicolò, Soru (24’st Marku). PANCHINA: Ienuso, Martucci. ALLENATORE: Fabrizio Amico
ARBITRO: Luigi Veri (Aprilia)
NOTE: ESPULSI: 33’st Chimeri (BG) per doppia ammonizione, 42’st mister Amico (BG) per proteste.
AMMONITI: 5’pt Chimeri (BG), 9’pt Lonardo (D) per simulazione, 40’pt Caporalini (BG), 14’st Mascioli M. (BG), 47’st Pompi per eccesso di foga. ANGOLI: Dinamo Roma 2 – 2 Borgata Gordiani. RECUPERO: 1’pt – 8’st