Uno di quelli giusti, uno di quelli che ai lavoratori ci tiene “nonostante il sindacato”, confederale ça va sans dire. Uno di quelli ‘militanti’ che distribuisce la stampa della propria organizzazione con pedissequa abnegazione e ossequioso rispetto di strutture gerarchicamente settarie ma all’apparenza perfettamente ben oliate nell’organizzazione.
Prende il microfono. Ringrazia i presenti per il dibattito, come ad attribuirsi capacità di sintesi a seguito delle sue parole e in forza di esse.
Dice che di quanto detto fino ad ora, riguardo cifre e voci di spesa, non ci ha capito nulla ma che sa benissimo una cosa: “la tecnologia si domina”. L’uomo è in grado di farlo, manifestando una invidiabile fiducia più che positivista.
Dice che gli studenti che forma la scuola secondaria di secondo grado sono “forza lavoro” e che fuori dalle mura scolastiche “andranno comunque a lavorare e faranno arricchire altri” ma che “è un’altra storia e si aprirebbe un capitolo troppo lungo”.
Dice anche che, in fondo, tutta questa verve passatista non la capisce: “non amo molto Pasolini e quello che diceva sul passato era sbagliato”. Non bisogna rimpiangere per epoche che ci si è lasciati alle spalle da almeno un quindicennio o più; peggio ancora se il passatismo è rivolto ad epoche non conosciute, rimpiangendone esoticamente (o letterariamente) i fasti o quel-che-fu.
Insomma: i ragazzi forza lavoro. Alla malora chi pensa che l’istruzione serva davvero a qualcosa, che possa essere e rappresentare un percorso di crescita per migliaia di ragazzi, di sviluppo della consapevolezza di sé, dello spirito critico e – scusate se è poco – per imparare quel che precedentemente non era conosciuto.
E menomale che è uno di quelli che si dichiara pervicacemente marxista e che, nella sua organizzazione gerarchica, ne rappresenta anche un dirigente di primo piano.
Classe digerente, più che dirigente.
Poveri noi.
(E poveri figli).
L’immagine a corredo dell’articolo rappresenta l’Hotel Uzbekistan di Tashkent.
ma che ne sai tu…lui "sta con Prometeo"…ma in realtà…"Cumannari è megghiu di futtiri"… (pe' lui)