Un pugno di anni fa il nome di Ali Adnan è finito su tutti i giornali sportivi nazionali: “il primo calciatore di nazionalità irachena a vestire la maglia di una società sportiva italiana”.
Udinese, Atalanta, poi i dissidi tra dirigenza bergamasca e manager, dunque l’allontanamento dal calcio italiano.
Dopo una stagione negli USA con la compagine di Vancouver, la sua sfortunata esperienza in Danimarca con il Vejle per cui ha giocato una sola volta prima della rottura di uno dei legamenti del ginocchio, da agosto 2022 è componente effettivo del Rubin Kazan (Serie B russa).
Il primo calciatore iracheno, tuttavia, non è stato Ali Adnad ma Shiwan Sadq che nell’ottobre del 1990 era centravanti della Fulgor Salzano nel girone D (veneto-friulano) dell’allora Campionato Interregionale (oggi Serie D).
Un anno più tardi, dalle ceneri di quell’esperienza, nascerà l’Asd Venexia [1] ripartendo dalla terza categoria. Ma questa è un’altra storia.
«Il giorno in cui Saddam Hussein invase il Kuwait, Shiwan Ahmad Sadq sarebbe dovuto essere fra le truppe di prima linea dirette contro Kuwait City. Invece stava giocando su un campo in erba vicino a Venezia e, anziché il ricco emirato, attaccava il portiere di una squadra di calcio dell’Interregionale veneto. Ha ventisette anni ed è il centravanti della Fulgor Salzano, unico giocatore che l’ufficio tesseramenti della nostra federazione registra con nazionalità irachena».
«Una volta, per sbaglio, venni coinvolto nella nazionale universitaria e dal mio nome si accorsero che ero curdo: mi tennero in panchina e non mi fecero allenare. Nonostante questo non ho mollato: noi curdi siamo famosi per avere la testa dura. Sentivo che il calcio sarebbe stato in un modo o nell’altro la mia unica àncora. Ora sono qui, guadagno e ho una vita serena […]. Diventerò architetto ma il mio sogno è fare l’allenatore di calcio».
«Spero che Saddam venga ammazzato, così posso fare ritorno a casa».
Scese in campo per sette volte nel girone veneto-friulano dell’Interregionale, tutte senza mai riuscire a segnare un gol. Dopodiché le tracce di Sadq – come si dice proverbialmente – si sono perse [4]: nonostante ricerche, telefonate e interviste a persone che – a vario titolo – orbitavano attorno alla Fulgor (così come ad altre squadre di quel girone che esistono tutt’ora), non sono riuscito a reperire informazioni ulteriori sul calciatore.
Note e un’avvertenza
Note e un’avvertenza
«Maurizio Zamparini, presidente del Venezia, ha dichiarato guerra alla giunta Cacciari: “Mi fanno la guerra: l’ultimo sgarbo è stata la decisione di concedere lo stadio al Venexia (Prima Categoria). A questo punto, la mia squadra andrà via da Venezia e giocherà altrove. Sono pronto a restituire i soldi agli abbonati e a fare del Venezia un club privato. Alle partite del campionato di B assisteranno soltanto spettatori ad invito”. Destinazioni possibili: Padova o Trieste».