Una rassegna stampa, in breve. Ancora? Sì, ancora. La verità è che mi sentivo eccessivamente “orfano” di Massimo Bordin e della sua “Stampa e regime”. Il progetto di “A che punto è la notte” è quello di una trasmissione radiofonica digitale (che oggi fa fico chiamare podcast) in cui si leggono, commentano e analizzano tematiche internazionali, nazionali e locali da un certo punto di vista e con una lettura che contrasta quella dominante tanto nei circuiti televisivi, quanto in quelli radiofonici e relativi alla carta stampata.
Il titolo del podcast riprende quello di un romanzo molto celebre del duo Fruttero-Lucentini, il cui titolo rappresentava a sua volta un riferimento biblico del Profeta Isaia (1), da cui è stata tratta anche la miniserie Rai con Marcello Mastroianni protagonista.
La notte è tanto letterariamente quanto non letterariamente, vettore di mistero, nostalgia, sensualità e fascino. In questo caso, la notte è una metafora di una condizione sociale dell’animo collettivo del paese, di una ricerca continua di stabilità che rappresenta una tensione propria di ognuno di noi.
Una notte, dunque, che è un “topos” letterario e un vettore per comunicare e trasmettere quel che non siamo più in grado (o per cui non abbiamo più voglia) di ascoltare.
Prenderemo in esame e leggeremo insieme giornali della settimana e daremo spazio alle notizie che vengono estromesse dalla grande stampa che parla di “paese reale” senza davvero conoscerlo.
Proveremo a parlare a più voci, dato che ultimamente, sebbene siano in tante a parlare, la parola che viene proferita ha, in tutte loro, la medesima intonazione, lo stesso significato e messaggio finale.
Qui la prima puntata (*):
(1) Profezia contro Edom e l’Arabia
(Gr 49:7-22; Ad 1) Gr 49:28-33
11 Oracolo contro Duma.
Mi si grida da Seir:
«Sentinella, a che punto è la notte?
Sentinella, a che punto è la notte?»
12 La sentinella risponde:
«Viene la mattina, e viene anche la notte.
Se volete interrogare, interrogate pure;
tornate un’altra volta».Passo da cui è tratta anche “Shomèr ma mi-llailah?” di Francesco Guccini
(*) Non avrà una vera e propria cadenza di pubblicazione, mi piacerebbe definirlo “saltuario”. Dunque, un “saltuario d’informazione radiofonica”.