La nazionale maschile di calcio della Groenlandia torna a far parlare di sé e del confronto che, ormai da più di un decennio, intrattiene con le organizzazioni internazionali del calcio professionistico. L’Uefa, stando all’articolo pubblicato su «Sermitsiaq.ag» a firma di Nukappiaaluk Hansen, avrebbe rifiutato due confronti pubblici tra le nazionali di Gibilterra e San Marino contro la Groenlandia. Stando all’articolo, l’Uefa avrebbe rifiutato perché la richiesta groenlandese sarebbe andata a sovrapporsi «ai periodi dell’anno in cui le nazionali europee possono radunarsi». La rappresentativa isolana, tuttavia, non si è persa d’animo e l’allenatore Morten Rutkjær ha dichiarato a «Sermitsiaq.ag» che la squadra: «parteciperà ad un torneo di allenamento in Turchia» facendo partecipare alla trasferta amichevole anche «tre giocatori danesi che hanno tutti e tre genitori groenlandesi», dunque, par di capire che possano essere facilmente naturalizzati.
A quanto pare tanto il commissario tecnico, quanto il portale d’informazione bilingue, non ha voluto diffondere i nomi e neanche si sono azzardate ipotesi. Tutto fa pensare, ad ogni modo, ad una nuova strategia di strutturazione dell’undici groenlandese per cui si cercheranno giocatori con discendenza diretta isolana da poter inserire nella lista dei convocabili.
Non c’è da meravigliarsi, ad ogni modo. Lo stratagemma che verrà messo in atto dalla nazionale non è un espediente furbesco per poter annoverare nuovi nomi e far fuori i calciatori nativi groenlandesi militanti nelle squadre dell’unica serie isolana, quanto piuttosto un meccanismo ben noto nell’ambito del calcio danese. Jesper Grønkjær, infatti, pur essendo nato a Nuuk, ha sempre vestito la maglia della nazionale di calcio danese, nonostante l’autogoverno dell’Isola a partire dal 1979.
Autogoverno, tuttavia, non fa rima con indipendenza e le autorità calcistiche danesi hanno fatto di tutto pur di mantenere Grønkjær all’interno dell’undici biancorosso.
(la foto in evidenza a corredo dell’articolo è di © Bruno Josefsen)
Per chi fosse interessato, due anni fa ho intervistato Jakob Geisler, allenatore di una squadra femminile di Nuuk la IT-79: basta cliccare qui.