Pasqualino. Per me era il musicista e compagno Pasqualino, per altri il professor Ubaldini, come ho scoperto da Eros. Era il suo professore al Giovanni XXIII.
Pasqualino è venuto a mancare oggi. È partito, oggi. L’ho conosciuto grazie a Davide con cui suonava nel progetto Migala.
Quel gruppo per me rappresentava qualcosa di concreto e tangibile nella pratica musicale alternativa, il suono che creavano era davvero diverso rispetto a tutto quello che orbitava, e tutt’ora gira, attorno alla scena popolare e indipendente italiana. I Migala sono gruppo con cui ho avuto l’onore di suonare prima e dopo i concerti e con cui ho avuto il piacere di condividere momenti molto piacevoli della mia vita, in un momento in cui questa mi volgeva le spalle e sembrava essermi ostile. Davide si divideva fra i Migala e il quartetto/trio con me, Elena e Chiara. Una volta, in un concerto a Frascati, mi sono portato la pipa e avevo iniziato ad accendermela: ci siamo conosciuti meglio così, con Pasqualino, ragionando e parlando amabilmente dei tabacchi aromatizzati da usare per la pipa.
Quel gruppo per me rappresentava qualcosa di concreto e tangibile nella pratica musicale alternativa, il suono che creavano era davvero diverso rispetto a tutto quello che orbitava, e tutt’ora gira, attorno alla scena popolare e indipendente italiana. I Migala sono gruppo con cui ho avuto l’onore di suonare prima e dopo i concerti e con cui ho avuto il piacere di condividere momenti molto piacevoli della mia vita, in un momento in cui questa mi volgeva le spalle e sembrava essermi ostile. Davide si divideva fra i Migala e il quartetto/trio con me, Elena e Chiara. Una volta, in un concerto a Frascati, mi sono portato la pipa e avevo iniziato ad accendermela: ci siamo conosciuti meglio così, con Pasqualino, ragionando e parlando amabilmente dei tabacchi aromatizzati da usare per la pipa.
Chi lo conosce lo sa: suonava, davvero, qualsiasi legno che avesse delle corde e nel farlo era davvero stupefacente e irraggiungibile.
Quando con Gianmarco (nel 2015) avevamo formalmente fondato la sezione Anpi del VI Municipio (A. Nascimben), mi aveva contattato personalmente per prendersi la tessera, per raccontarmi delle cose sulla sua famiglia e per confrontarsi con me su alcune notizie riguardo la Guerra di Liberazione nel nostro quadrante. Abbiamo preso quell’appuntamento come fisso da quel giorno in cui decise di tornare ad iscriversi all’Anpi. Mi aveva detto che sperava, un giorno, si formasse la sezione dei partigiani d’Italia nel suo, nostro, municipio.
Ogni anno, infatti, dal 2015, ci vedevamo da Vitti per rinnovare la tessera, parlare, fumare assieme. Prima che fosse ricoverato, gli avevo proposto di musicare i “Discorsi da bar” a cui s’era appassionato: mi aveva detto che aveva già in mente qualcosa di “surreale” a supporto della voce. Non so davvero cosa potesse produrre per quei botta e risposta del tutto irragionevoli, ma sono sicuro che il risultato sarebbe stato insuperabile.
Assieme ai Migala aveva composto una canzone che amavo particolarmente e che qualcuno, in una giornata così triste come quella di oggi, gli ha dedicato postandola sul suo profilo Facebook: Viaggio primo (*).
Buon viaggio, anzi, come amavi dire tu:
Suerte!
Ogni anno, infatti, dal 2015, ci vedevamo da Vitti per rinnovare la tessera, parlare, fumare assieme. Prima che fosse ricoverato, gli avevo proposto di musicare i “Discorsi da bar” a cui s’era appassionato: mi aveva detto che aveva già in mente qualcosa di “surreale” a supporto della voce. Non so davvero cosa potesse produrre per quei botta e risposta del tutto irragionevoli, ma sono sicuro che il risultato sarebbe stato insuperabile.
Assieme ai Migala aveva composto una canzone che amavo particolarmente e che qualcuno, in una giornata così triste come quella di oggi, gli ha dedicato postandola sul suo profilo Facebook: Viaggio primo (*).
Buon viaggio, anzi, come amavi dire tu:
Suerte!
(*) Scrivo questa postilla necessaria, sebbene abbia già pubblicato questo breve scritto. Viaggio primo, per me, era ed è tutt’ora, una canzone stupenda. Subito dopo aver ascoltato il disco dei Migala, confessai a Pasqualino e Davide che Viaggio primo fosse la canzone che mi era piaciuta più di tutte le altre. Pasqualino aveva sorriso e subito dopo si era messo a raccontare la storia di quel brano, lasciando tradire origini lontane nella sua produzione musicale. Certe volte, quando tornavo a casa da qualche suonata, da Piazza Vittorio o dopo aver suonato con Davide e Chiara: entravo in macchina, mi accendevo un sigaro e spingevo il disco sul tasto play. Nel lettore della macchina, della vecchia Ypsilon, c’era spazio per un solo disco, per molti mesi ho lasciato quello dei Migala e per svariate volte ho riascoltato, a ripetizione, quel viaggio primo, intriso di nostalgia. O, meglio, na partenza, nu ritornu, na speranza.