La voce della coscienza [del capitale]

Il riscaldamento globale non esiste, il lavoro è una roba novecentesca, la politica deve dialogare col mercato, la finanza è un’opportunità, gli stati devono “capire meccanismi altri”, le donne possono anche tacere e possibilmente fare la calza, i migranti si lasciano morire. O meglio, possono pure arrivare qua, ma devono accettare il lavoro nero. Sei l’ultimo arrivato, qua stiamo messi malissimo, dunque o «questa minestra» o «te la butto dalla finestra».

Però, tranquilli, davvero, non c’è da allarmarsi: i consumi riprenderanno, il lavoro tornerà, a condizioni di mercato – chiaro -, il Pil avrà l’impennata che lo farà tornare a livello 0 (che è pur sempre un numero neutro, senza quegli orpelli di + e – che ne condizionano la quantità e la qualità). Tutti saranno accontentati e chiunque potrà vivere serenamente in armonia. In armonia di mercato.

Voi dovete solo cercare di consumare più dell’anno precedente.
E morire in fretta, possibilmente. 
Che non è che possiamo pagà le pensioni a tutti. 
Grazie. 

post scriptum: possibili conguagli imprevisti da tenere in considerazione, no rimostranze.

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