Dal 2006 al 2017 ci passa poco tempo, 11 anni. In termini politici in realtà è un’era geologica. Nel primo pomeriggio di oggi, il Partito Socialista italiano, via post su Facebook, pubblica il nuovo simbolo della lista comune fra Area Civica (una mascherata per nascondere Centro Democratico, partito di Bruno Tabacci che prese lo 0,5% nel 2013 ma che riuscì ad eleggere dei deputati a causa della legge elettorale) e la Federazione dei Verdi.
Alla domanda: «cosa potrebbe fare Renzi per ostentare lo scalpo del centrosinistra da consegnare ai giornalisti?», la risposta è stata quella fornita da un grafico un po’ maldestro il quale ha messo insieme il simbolo dell’Ulivo con tanto di ramoscello, un blu oltremare che fa sempre pro-Europa e un puntino rosso sopra la “i” che fa sinistra. Come il salmone il 24 dicembre: fa Natale.
Alla domanda: «cosa potrebbe fare Renzi per ostentare lo scalpo del centrosinistra da consegnare ai giornalisti?», la risposta è stata quella fornita da un grafico un po’ maldestro il quale ha messo insieme il simbolo dell’Ulivo con tanto di ramoscello, un blu oltremare che fa sempre pro-Europa e un puntino rosso sopra la “i” che fa sinistra. Come il salmone il 24 dicembre: fa Natale.
Anche se, subito, mi è tornato alla mente quest’altro simbolo: la lista unica di Consumatori uniti, Pdci e Verdi. Un’era politica fa: lista “Con l’Unione” del 2006, presentata al Senato.
Una vasta gamma di posizioni sbagliate giustificate malissimo dai sostenitori delle due liste, col solo obiettivo del Parlamento. Col risultato che il secondo simbolo, quello con Psi/Verdi/AreaCivica è decisamente più farsesco del già ilare precursore Pdci/Verdi/Consumatori. È il caso di dire che la storia prima si manifesta come tragedia e infine come farsa: solo che in questo caso si hanno due farse che si contrappongono.