Josef Yemane Tewelde detto “Jojo” come lo slogan della sua campagna (JoJoche?!). Classe 1980, eritreo di origine e romano di nascita è il “candidato incandidabile” o “impresentabile” di Scup!, Radio Sonar, Csoa Sans Papiers e del Partito Pirata.
Josef Yemane Tewelde detto “Jojo” come lo slogan della sua campagna (JoJoche?!). Classe 1980, eritreo di origine e romano di nascita è il “candidato incandidabile” o “impresentabile” di Scup!, Radio Sonar, Csoa Sans Papiers e del Partito Pirata.
Ci stavamo immaginando un futuro in cui c’era solo Zingaretti come candidato sindaco, i movimenti si stavano interrogando riguardo la possibilità di mettere in piedi un qualcosa simile alla candidatura di Pisapia a Milano, una partecipazione, un progetto. La realtà era, purtroppo, molto chiusa e tutte le realtà partitiche, chi più e chi meno, erano concordi ad una candidatura dell’ex presidente della Provincia. Conseguentemente abbiamo pensato che, stando così le cose, di questa campagna elettorale non ce ne importava molto e quando dico “noi” intendo il CSOA Sans Papiers e Radio Sonar. Ci interessava, però, trovare un modo perché anche in campagna elettorale si potesse parlare di tematiche “particolari” che fanno parte della quotidianità: antiproibizionismo, precarietà, cittadinanza.
JoJo, quindi, candidato di movimento?
In realtà questa candidatura non nasce dal movimento (strictu sensu nda) ma da piccole realtà come Sans Papiers e Radio Sonar e in questo contesto si è unito anche il Partito Pirata dal momento che si riunisce regolarmente, proprio, al Sans Papiers. Ne abbiamo parlato e i pirati, fin da subito, hanno appoggiato la nostra causa.
Prima hai accennato ad antiproibizionismo e cittadinanza che sono temi cari anche a qualche lista o partito della sinistra in corsa per le comunali. Non c’è nessuna alleanza in vista?
No, non abbiamo in mente alcuna alleanza: io sono extracomunitario e mi sono reso conto, persino io, che i partiti sono morti. Per quanto riguarda i temi: antiproibizionismo, precarietà, CIE, questione delle carceri, ne vogliamo parlare? Questa è la base: sono una serie di piccole cose che fanno parte di noi dal momento che la situazione è così drammatica che sono tornati i furti di biciclette. Ormai bisogna davvero inventarsi di tutto per arrivare a fine mese, per chi il lavoro ce l’ha. Capitolo a parte per reddito minimo garantito e reddito di cittadinanza dal momento che all’interno del Partito Pirata si chiama “reddito d’esistenza” : viene affrontata la cittadinanza come europea dal momento che basta esistere in un luogo per poter usufruire di questo diritto.
Tutto questo attraverso il liquid feedback…
Insieme al liquid feedback si possono ricavare tematiche che vengono affrontate da chi attraversa quello spazio ma che non deve essere inteso in maniera populista e generalista: devi dare il meglio di te. Quello che decidi tu insieme agli altri, sarà quello che farà esattamente il tizio “x” che andrà a sedere sullo scranno del Campidoglio: è come se fosse un’assemblea permanente sul web; puoi scegliere una tematica, implementarla, votarla, discuterla.
La campagna elettorale stessa ti permette, poi, in un momento in cui certi temi non vengono affrontati, di mettere in risalto altri temi che non sono stati minimamente trattati. Magari scherzandoci anche ma, secondo noi, è il modo giusto per tirare fuori tematiche e affrontarle seriamente, come per esempio la questione dell’abitare. Ad esempio, da antifascista e da occupante di Action, tirerei fuori Casa Pound da quel palazzo e userei quei fondi per una metropolitana (che ancora è da terminare).
Il “candidato incandidabile”, alla fine, riuscirà a correre per la presidenza del Campidoglio (dato il nuovo Statuto che ha alzato, di fatto, il quorum)?
Sì…Spero di sì. Mi sto rendendo conto che i tempi sono strettissimi, è come quando devo rinnovare il permesso di soggiorno: “tempi stretti e grandi impicci” (sorride nda) ma ce la faremo.