Prosegue l’iniziativa di Oltremedianews che andrà ad incontrare alcuni dei candidati alle prossime elezioni comunali che si terranno nel mese di maggio. Questa volta è il turno di Gemma Azuni, candidata alle primarie del centrosinistra.
Perché questa candidatura?
Intanto questa candidatura è arrivata da un largo movimento della società civile e dai compagni di Sel. E’ stata lanciata quattro mesi fa: ho bloccato queste persone perché ritengo che la condivisione all’interno dei partiti sia fondamentale. Ovviamente l’ “altolà” non è servito a molto perché queste persone hanno continuato a tirare su questo comitato e lo hanno fatto perché mi hanno conosciuta nell’agire, per la mia etica e per il mio senso di responsabilità.
Tenendo conto, inoltre, che conosco la macchina amministrativa da dentro, le mie battaglie sull’equa rappresentanza di genere, sul sociale, sull’acqua, sulla priorità della spesa e sulla specificità degli interventi ambientale e urbanistico.
Mi hanno provato, mi hanno testato e la fiducia è stata ripagata.
Gemma Azuni diventa sindaco: Giannni Alemanno ha vinto la scorsa tornata elettorale su tre temi, principalmente: immigrazione, sicurezza, stato di “salute” del manto stradale romano.
Intanto c’è da dire che io e il sindaco uscente abbiamo una concezione della parola sicurezza sideralmente diversa.
Addirittura è stato creato “ad hoc” un ufficio “interforze” che doveva dirigere tutti gli elementi appartenenti alla sicurezza che non solo ha fatto flop ma è stata anche una situazione che ha utilizzato risorse che sarebbero potute andare all’inclusione sociale.
Un delegato e un presidente di commissione sulla sicurezza si aggiungono a tutto ciò: tre figure per un unico flop.
Su questo aspetto Alemanno ha fallito completamente dal momento che i problemi legati all’omofobia, alla violenza sulle donne e i problemi di interventi sociali non sono stati minimamente presi in considerazione.
Inoltre ci sono le infiltrazioni mafiose, tema sottovalutatissimo, dal momento che Alemanno ha sempre definito questi scontri tra cosche comeviolenza marginale ma non è così..
E riguardo l’immigrazione?
La mancata collaborazione, in termini di utilizzo della legge 328 sui servizi integrati all’interno del comune di Roma, ha prodotto, nell’ambito della pianificazione degli interventi dei servizi per gli immigrati, una assenza totale del comune.
Da questo nasce una serie di questioni relative ai bisogni delle periferie: luoghi in cui gli immigrati vivono e dove dovrebbero avere opportunità di formazione professionale.
Questo è ciò che serve all’integrazione degli immigrati, nonostante l’elezione dei consiglieri aggiunti che non sono “né carne né pesce” poiché non portano bisogni.
Alemanno, poi, ha fatto ordinanze sui lavavetri che non hanno portato a nulla: si pensa solo all’alloggio temporaneo per gli immigrati quando arrivano a Roma ma poi sono loro che devono trovarsi qualcosa per vivere.
Una frangia di essi è anche reclutata dalla criminalità organizzata ma anche lì non c’è alcun blocco di questo tipo di attività: la mia battaglia, ad esempio, sul progetto Roxanne che permette alle donne vittime di tratta di essere agevolate nella denuncia degli sfruttatori, va in questo senso.
Ma è tutto molto difficile: mi rendo conto che queste materie non possono essere capite da persone che hanno una cultura economicistica e non di tipo sociale.
Per quanto riguarda il manto stradale mi viene in mente via Dulceri al Pigneto (VI municipio), via Comparini a Labaro (XX municipio)…
Il mancato rispetto della funzione dei municipi, sul tema delle manutenzioni stradali, è un discorso veramente grave: si è preferito accentrare le risorse all’assessore ai lavoori pubblici lasciando pochi spicci alle circoscrizioni.
Se i municipi avessero avuto le risorse, avrebbero potuto pianificare interventi di tutela di un decoro necessario che avrebbero “alleggerito il carico” in termini di percorrenza di automobili e del trasporto pubblico generale.
Le risorse, in sostanza, vengono mantenute dall’assessore.
Se fossi stata presidente di municipio avrei fatto una “canizza” enorme ma io ritengo che, se sarò eletta a sindaco, affiderò ai municipi questa funzione che già gli appartiene dal regolamento sul decentramento.
Devono, però, rispondere tutti: non si può più scherzare perché il bisogno del cittadino va preso in carico e bisogna che si diano risposte.
Urbanistica: i nuovi alloggi che stanno nascendo fuori dall’anello del raccordo anulare stanno mangiando il territorio dell’agro romano, la consigliera e candidato sindaco Azuni come pensa di poter arginare questo fenomeno?
In primo luogo dico che Gemma Azuni non ha mai votato delibere sull’urbanistica in tutti questi anni; in secondo luogo dico che il surplus di case per i romani è eccessivo: 50mila alloggi non venduti e non affittati sono troppi.
Credo sia necessaria un altro tipo di edilizia, ovvero quella residenziale, pubblica: le persone stanno diventando sempre più povere, bisogna tutelare quei nuclei che hanno difficoltà anche a mangiare e impossibilitati ad acquistare una casa.
In questo senso, nel corso di questi anni, non si sono fatti passi avanti.
Ultimamente è stato fatto un bando per le case popolari ma l’offerta non c’è e d’altra parte gli alloggi non tornano indietro da persone che non hanno più titolo ad occuparle.
Il momento di superamento del bisogno, da parte delle famiglie, deve portare ad un’autonomia e quindi all’utilizzo di quei beni, ma nel caso tornassero indietro – anche quelli a seguito del decesso dei titolari di affidamento – vengono occupate perché l’emergenza c’è e c’è poco da dire.
Anche qui, però, non c’è un sistema che controlla.
Sono contrarissima, poi, all’invasione dei terreni agricoli dell’agro romano che potrebbero essere anche opportunità di lavoro, in una visione diversa dell’agricoltura, perché non si parla semplicemente di pastori o agricoltori che occupano pezzi di terreno ma di bio agricoltura, ad esempio.
Cooperative che impiegano persone, ragazzi, con disabilità; inoltre i frutti di questi terreni pubblici potrebbero essere rendita e utilizzo per le mense scolastiche.
Nei fatti, all’attuale giunta è mancata e manca tutt’ora la lungimiranza su qualsiasi cosa.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico invece?
Relativamente alla mobilità abbiamo presentato, in assemblea capitolina, diverse mozioni ed ordini del giorno perché bisogna partire dalle responsabilità e in questo caso appartengono a tutta una serie di enti.
Riguardo la mobilità romana credo che ci sia bisogno di un unico organismo e non di una serie di spezzettamenti di un mastodontico servizio quale quello dell’Atac che abbia al suo interno, intanto, una visione chiara su un nuovo piano per la mobilità; che abbia responsabilità esclusive.
Trasparenza, gestione seria e controllo reale della gestione del trasporto pubblico.
Soprattutto il controllo…
Infatti, come mai i costi, quando si va a parlare di tratte di metropolitana, lievitano a livelli indecenti?
E’ vero: Roma presenta aspetti particolari rispetto anche all’andare a quaranta metri sottoterra ma è vero anche che bisogna avere un responsabile unico da un punto di vista amministrativo.
Il responsabile unico di procedimento è fondamentale perché altrimenti c’è “la storiella” dei rimpalli e non si sa mai chi deve rispondere in base alla normativa.